Se ai tempi di Cristo e nell’Antico Testamento gli ebrei facessero eso…

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Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.

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Quesito

Caro Padre Angelo,
ho memorizzato il sito dei domenicani e quando desidero spiegazioni vado alla ricerca delle risposte già presenti nel sito.
Ho cercato spiegazioni del seguente versetto: “E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici” (Mt 12,27).
Non ho trovato la risposta, può darmi una spiegazione?


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. il contesto del versetto evangelico che mi hai presentato rimanda a ciò che Gesù stava facendo: compiva miracoli e questi erano innegabili, erano sotto gli occhi di tutti e in maniera permanente.
Ma i giudei lo accusavano di compierli con la forza che veniva dal peggiore dei demoni e cioè da Beelzebùl.
A costoro il Signore risponde: “Se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici” (Mt 12,27).

2. Nel rispondere a costoro Gesù ricorda che anche tra i giudei si praticavano esorcismi invocando il nome di Dio.
“I vostri figli”: è un modo di esprimersi della lingua ebraica e sta per discepoli.
San Luca negli Atti degli Apostoli riferisce che “alcuni Giudei, che erano esorcisti itineranti, provarono anch’essi a invocare il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi” (At 19,13).
Questo fa capire che erano esorcisti anche prima di usare il nome di Gesù ed erano tali di professione.
Anche il Vangelo di Marco parla di uno che scacciava i demoni usando il nome di Gesù (cfr. Mc 9,38).

3. Già nell’Antico Testamento si facevano esorcismi.
Lo storico Giuseppe Flavio parlando di Salomone riferisce che “si distanziava non di poco ma in maniera lontanissima anche dagli egiziani dei quali si dice che per intelligenza sorpassassero tutti gli uomini” e che aveva composto formule di esorcismo (Antichità giudaiche, VIII,2,5). 

4. Ecco le sue precise parole: “Dio gli concesse la conoscenza dell’arte da usare contro i demoni a sollievo e vantaggio degli uomini; compose formule magiche per curare le infermità, e lasciò varie forme di esorcismi con i quali si scacciano i demoni da coloro che ne sono posseduti, e non ritornano più.
E questo genere di terapia ha molto potere anche i nostri giorni: io ho visto un certo Eleazaro, mio connazionale, il quale in presenza di Vespasiano, dei suoi figli, dei tribuni e di una quantità di soldati, liberava i posseduti dai demoni; e le modalità della terapia erano queste: avvicinava al naso dell’indemoniato un anello che aveva sotto il suo sigillo una delle radici prescritte da Salomone; e nell’atto che l’uomo fiutava, espelleva il demonio delle sue narici, e subito, quando l’uomo cadeva, egli, parlando in nome di Salomone recitando formule magiche da lui composte, scongiurava il demonio di non tornare mai più.
Volendo poi persuadere gli astanti e mostrare loro che aveva tale potere, Eleazaro pose lì vicino una tazza o un catino pieno d’acqua e ordinò al demonio che, uscendo dall’uomo, lo rovesciasse, facendo così vedere agli spettatori di avere lasciato l’uomo” (Ib.).

5. Il curatore dell’edizione Utet delle Antichità giudaiche, Luigi Moraldi, osserva che nell’Antico Testamento “la Bibbia non dice nulla su questo potere dei demoni: fa parte tuttavia della tradizione ebraica; cfr. L’opera apocrifa Testamento di Salomone, risalente con molta probabilità ai primordi del cristianesimo, ma con vaste radici ben più antiche” (Ib.).

6. Tornando a noi, Gesù risponde: se voi a proposito dei vostri esorcisti attribuite la loro opera a Dio, perché invece nel mio caso l’attribuite al principe dei demoni?
Per questo, dice Gesù, i vostri figli giudicheranno di parzialità il vostro giudizio, che pertanto è palesemente ingiusto.

7. Gesù poi va avanti e dice: “Ma, se io scaccio i demòni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio” (Mt 12,28). 
Come a dire: voi stessi vedete che io caccio i demoni con la potenza che viene da Dio. Non invoco Beelzebul. Questo è il segno più chiaro che è giunto tra voi il regno di Dio.
Del resto come potrebbe Beelzebul darmi la forza per cacciare i suoi amici, i demoni? 
Si darebbe la zappa sui piedi perché “ogni regno diviso in se stesso cade in rovina” (Mt 12,25).

Con l’augurio che tu sia sempre liberato da ogni male di origine diabolica, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo

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P.Angelo Bellon op, docente di teologia morale.