Fonte dell’articolo silvestrini.org
Santa Teresa di Gesù Bambino
Vergine e Dottore della Chiesa (Memoria obbligatoria)
BIOGRAFIA
Nacque ad Alençon in Francia nel 1873, da genitori cristiani. Compì i suoi studi presso le benedettine di Lisieux. Ancora giovinetta, dopo numerosi tentativi e suppliche ottenne il permesso di entrare nel monastero delle Carmelitane di Lisieux; praticò in modo particolare l’umiltà, la semplicità evangelica e la fiducia in Dio, e queste medesime virtù insegnò soprattutto alle novizie con la parola e con l’esempio. Nell’anno 1897 esalava l’ultimo respiro, era il 30 settembre. Fu canonizzata nel 1925. Giovanni Paolo II l’ha dichiarata Dottore della Chiesa il 19 ottobre 1997. La giovane santa, che aveva mantenuto la promessa di far cadere dal cielo una pioggia di rose, continua a irrorare la Chiesa.
MARTIROLOGIO
Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della salvezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’età di venticinque anni.
DAGLI SCRITTI…
Dall’«Autobiografia» di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine
Nel cuore della Chiesa io sarò l’amore
Siccome le mie immense aspirazioni erano per me un martirio, mi rivolsi alle lettere di san Paolo, per trovarmi finalmente una risposta. Gli occhi mi caddero per caso sui capitoli 12 e 13 della prima lettera ai Corinzi, e lessi nel primo che tutti non possono essere al tempo stesso apostoli, profeti e dottori e che la Chiesa si compone di varie membra e che l’occhio non può essere contemporaneamente la mano. Una risposta certo chiara, ma non tale da appagare i miei desideri e di darmi la pace. Continuai nella lettura e non mi perdetti d’animo. Trovai così una frase che mi diede sollievo: «Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte» (1 Cor 12, 31). L’Apostolo infatti dichiara che anche i carismi migliori sono un nulla senza la carità, e che questa medesima carità é la via più perfetta che conduce con sicurezza a Dio. Avevo trovato finalmente la pace. Considerando il corpo mistico della Chiesa, non mi ritrovavo in nessuna delle membra che san Paolo aveva descritto, o meglio, volevo vedermi in tutte. La carità mi offrì il cardine della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha un corpo composto di varie membra, ma che in questo corpo non può mancare il membro necessario e più nobile. Compresi che la Chiesa ha un cuore, un cuore bruciato dall’amore.
Capii che solo l’amore spinge all’azione le membra della Chiesa e che, spentp questo amore, gli apostoli non avrebbero più annunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero più versato il loro sangue. Compresi e conobbi che l’amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l’amore é tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l’amore é eterno. Allora con somma gioia ed estasi dell’animo grida: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l’amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà.(Manuscrits autobiographiques, LIsieux 1957, 227-229)
Dal messale
Teresa Martin (Alençon, Francia, 2 gennaio 1873 – Lisieux, 30 settembre 1897) a soli quindici anni entrò nel Carmelo di Lisieux. Il desiderio intenso della perfezione, unito all’esperienza mistica della «notte spirituale», la condussero alla scoperta della «piccola via», quale abbandono in semplicità e confidenza all’azione gratuita di Dio. Il grande fervore apostolico che sentiva in se stessa si tradusse nella condivisione della sofferenza dei lontani da Dio e nella preghiera incessante a favore dei missionari del Vangelo. La scelta di Teresa quale patrona delle missioni, da parte di Pio XI (1927), evidenzia la radice di ogni fecondità apostolica nell’amore di Dio accolto in semplicità di cuore; la sua proclamazione a dottore della Chiesa, da parte di san Giovanni Paolo II (1998), richiama il fondamentale insegnamento che scaturisce dai piccoli secondo il Vangelo.