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Sant’Antonio di Padova
Sacerdote e Dottore della Chiesa (Memoria obbligatoria)
BIOGRAFIA
San Antonio nacque a Lisbona. Canonici regolare, poi francescano, predicò dappertutto, nel Portogallo prima, poi in Italia, nutrendo le sue parole con la dottrina delle Sacre Scritture. Pio XII, che ha annoverato Sant’Antonio tra i dottori della Chiesa, gli ha dato il titolo di dottore evangelico, tanto era solito sostenere le sue affermazioni con citazioni del vangelo. Professore di teologia e nello stesso tempo predicatore, combatté l’eresia con estremo vigore e con una eccezionale forza di convinzione. Morì a Padova il 13 giugno 1231 all’età di 35anni in concetto di santità. All’indomani della sua morte innumerevoli miracoli fecero sì che egli fosse invocato dai fedeli come un infaticabile taumaturgo.
MARTIROLOGIO
Memoria di sant’Antonio, sacerdote e dottore della Chiesa, che, nato in Portogallo, già canonico regolare, entrò nell’Ordine dei Minori da poco fondato, per attendere alla diffusione della fede tra le popolazioni dell’Africa, ma esercitò con molto frutto il ministero della predicazione in Italia e in Francia, attirando molti alla vera dottrina; scrisse sermoni imbevuti di dottrina e di finezza di stile e su mandato di san Francesco insegnò la teologia ai suoi confratelli, finché a Padova fece ritorno al Signore.
DAGLI SCRITTI…
Dai “Discorsi ” di sant’ Antonio di Padova, sacerdote.
Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza,quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. “Una legge,dice Gregorio si imponga al predicatore:metta in atto ciò che predica”. Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Gli apostoli “cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi” (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito Santo e non secondo l’inclinazione del suo animo.Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice a Geremia: ” Perciò,eccomi contro i profeti, oracolo del Signore i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. Eccomi contro i profeti, oracolo del signore, che muovono la lingua per dare oracoli.
Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore”(Ger23, 30-32).Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonde la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell’osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino.
NOTA DEL MESSALE
Antonio, al secolo Fernando (Lisbona, Portogallo, 1190/1195 ca. – Padova, 13 giugno 1231), dopo un’intensa vita ascetica presso i Canonici regolari agostiniani di Coimbra, entrò tra i Frati Minori con il desiderio, non realizzato a causa di una malattia, di partire per la missione in Marocco. Fu il primo francescano a insegnare teologia, con il consenso dello stesso san Francesco. Di grande cultura biblica ed efficace predicatore del Vangelo, esercitò il ministero nell’Italia settentrionale e nella Francia meridionale, suscitando numerose conversioni. Concluse la sua vita a Padova, dove contribuì alla pacificazione cittadina: là rimasero le sue spoglie mortali, oggetto di venerazione molto diffusa.