Fonte dell’articolo silvestrini.org
Come mi conosci? ||| Partendo dalla prima lettura, san Giovanni ci propone una specie di ricapitolazione del messaggio cristiano: essere cristiani significa amarsi reciprocamente da fratelli. E illustra questa asserzione alla luce di due figure: Caino e Cristo. Parlando della fratellanza nel primo Testamento, Caino, nel libro della Genesi, è il prototipo dell’odio: ha ucciso suo fratello perché questi era un rimprovero continuo del suo modo di vivere ma anche di offrirsi a Dio. Purtroppo è un atteggiamento sempre attuale, per questo l’apostolo invita i suoi a non meravigliarsi dell’odio che nel mondo continua ad essere presente. Il vero tipo dell’amore è Cristo perché egli ha provato cosa vuole dire amare e l’ha fatto fino a sacrificare la propria vita sulla croce. Amare vuole dire dare la vita per colui che si ama e l’esempio più fresco è quello di Santo Stefano Protomartire, morto per amore di Cristo. Il riflesso di questo atteggiamento cristiano autentico è la pace interiore, la serenità del cuore. Come si incontra Cristo? Sembra che il Vangelo di oggi risponda a questa domanda. A volte Cristo lo si incontra attraverso un intreccio di relazioni trasversali che ci portano fino a Lui: “Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, della città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe». Natanaele gli disse: «Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?» Filippo gli rispose: «Vieni a vedere»”. Tutta questa illustrazione è una grande testimonianza di come Gesù sia arrivato nella vita dei discepoli attraversando le loro relazioni. All’inizio dell’esperienza cristiana non c’è un’esperienza mistica o eccezionale, ma un’esperienza profondamente umana. Ci sono relazioni su cui la Grazia soprannaturale riesce a far leva fino al punto da farla diventare la strada principale che Gesù percorre per arrivare direttamente a noi. L’unica cosa che dovremmo preservare è la capacità di accorgercene e l’umiltà di accogliere ciò che ci sta accadendo nella vita. Amen!