
Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
Quesito
Gentilissimo Padre Angelo,
cerco risposta a questo quesito:
“Se fuori dal caso di necessità il catecumeno si fa battezzare da un non sacerdote, non diacono, non delegato, riceve validamente il battesimo, ma non la remissione del peccato né la prima grazia santificante, e questo impedimento rimane finché il battezzato non faccia un atto di contrizione perfetta o riceva l’assoluzione dal sacerdote. Ebbene, in caso invece che succeda a un neonato di essere battezzato da una persona qualunque fuori dal caso di necessità, costui ha impedimento alla grazia come nel primo caso, oppure riceve il battesimo con tutti i suoi frutti?”.
La ringrazio anticipatamente.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ricevere il battesimo da un ministro non ordinato fuori del caso di necessità costituisce una colpa grave a motivo dell’irriverenza verso il sacramento.
Il battesimo rimane valido ma viene celebrato in maniera privatistica, senza il consenso della Chiesa.
Chi battezza e chi si fa battezzare in una circostanza come questa commette peccato grave.
Ciò significa che, ponendo un ostacolo, il battesimo è valido ma non gli vengono rimessi peccati e non gli viene conferita la grazia.
San Tommaso afferma: “Un laico, anche se battezza fuori del caso di necessità, benché pecchi conferisce tuttavia il sacramento del battesimo, e chi è stato battezzato in questo modo non deve essere ribattezzato” (Somma teologica, III, 67, 3, ad 1).
2. Nel secondo caso invece, dal momento che il neonato non ha uso di ragione, non è responsabile della celebrazione illecita e pertanto riceve il battesimo con tutti i suoi frutti, e cioè con la grazia, con le virtù infuse e con i doni dello spirito Santo.
3. Piace tare quanto San Tommaso scrive a proposito del battesimo dei bambini neonati che non hanno coscienza del battesimo che ricevono e che sembrano opporsi al lavacro perché talvolta si dimenano e piangono:
“La rigenerazione spirituale prodotta dal battesimo assomiglia in qualche modo alla nascita fisica, nel senso che i bambini, come non prendono il cibo da sé quando sono ancora nel seno materno, ma vengono sostentati dal nutrimento della madre, così finché non hanno l’uso di ragione e vivono quasi nel seno della madre Chiesa, non si applicano la salvezza da se stessi, ma per mezzo della Chiesa. Di qui le parole di Sant’Agostino: “La Chiesa presta ai bambini la sua bocca materna perché ricevano i sacri misteri, non potendo essi credere con il proprio spirito per la loro giustificazione, né professare la fede con la propria bocca per la loro salvezza.
Ora, se vengono giustamente chiamati fedeli in quanto professano la fede con le parole dei padrini, perché non li riteniamo anche penitenti, dichiarando essi con le parole degli stessi padrini di rinunziare al diavolo e a questo mondo ?”.
E per la medesima ragione si può dire che i bambini hanno l’intenzione di essere battezzati, non per un atto proprio, poiché essi talvolta resistono e piangono, ma per un atto di coloro che li presentano” (Ib., ad 1).
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo
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