Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Quesito
Caro Padre Angelo,
so che in casi di estrema necessità e in assenza di un Sacerdote e di un Diacono, un laico che ne sia degno può moderare la Liturgia della Parola e può essere distribuita l’Eucarestia consacrata durante una Messa precedente. Allo stesso modo un laico può amministrare il sacramento del Battesimo in punto di morte.
La mia domanda è questa: trovandoci in un ipotetico scenario disastroso (poco probabile) in cui il covid o qualsiasi altra piaga faccia vittime la maggior parte della popolazione mondiale, e nello specifico tutti i ministri consacrati, rimanendo in vita solo poche comunità di fedeli tutti laici, come ci si dovrebbe comportare? Comprendo bene che è uno scenario quasi da film di fantascienza, ma ho ugualmente tentato di darmi delle risposte alla luce di quel poco che so in materia di diritto canonico.
Il primo pensiero che mi viene da fare è quello che si scelgano i fedeli ritenuti più degni tra il popolo e che siano loro a moderare la Liturgia della Parola e a distribuire l’Eucarestia conservata nei tabernacoli. Ma ad un certo punto è matematico che quest’ultima finirà.
Inoltre ai moribondi serviranno i sacramenti della Riconciliazione e dell’Unzione degli infermi. Posta la specifica situazione sopra citata, può un laico scelto dal popolo (inteso come corpo mistico di Cristo) esercitare i Sacramenti in virtù del proprio sacerdozio battesimale e della grave situazione in cui ci si trova?
Può il popolo (sempre inteso come Corpo mistico di Cristo) eleggere i propri “presbiteri” intesi nel senso etimologico del termine come “fedeli anziani”? in caso di risposta affermativa, ci dovrebbe essere una ordinazione per costoro, magari fatta attraverso l’imposizione delle mani di tutta l’assemblea dei battezzati (e cresimati)?
Un’altra opzione che mi viene in mente è quella di pregare perché sia Dio stesso a conferire i sacramenti a chi ne ha bisogno, ad esempio per l’Eucarestia deponendo un’ostia sull’Altare e pregando che si tramuti nel Corpo del Signore senza l’intervento dell’uomo, o per la Riconciliazione chiedendo la remissione dei peccati direttamente a Dio o attraverso una persona terza magari recitando l’atto di dolore o una qualche altra formula?
Capisco che la situazione che le ho posto è molto fantasiosa, ma le chiedo di rispondermi ugualmente.
La ringrazio e prometto di pregare per Lei.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. per poter convertire la sostanza del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue del Signore e per poter rimettere i peccati è necessario avere un potere divino.
Questo potere divino viene trasmesso ai sacerdoti nella celebrazione del sacramento dell’ordine sacro attraverso l’imposizione delle mani fatta dal vescovo.
2. Non è sufficiente che chiunque imponga le mani per conferire un potere divino.
Lo può conferire solo chi lo possiede.
E lo possiede solo chi lo ha ricevuto attraverso una catena ininterrotta che lo congiunge con Gesù Cristo.
3. Pertanto nei casi da te ipotizzati, per quanto un’assemblea chieda che quel pane e quel vino si convertano nel Corpo e nel Sangue del Signore, non si converte nulla.
Sì, possono chiedere un miracolo. Ma chi garantisce che quel pane e quel vino si siano convertiti nel corpo e nel sangue del Signore? Nessuno.
4. Dal momento che Gesù ha detto: “Io sono con voi tutti i giorni insieme alla fine del mondo” (Mt 28,20) non permetterà mai che nella Chiesa vengano a mancare del tutto i suoi ministri.
Per cui il caso da te ipotizzato non è neanche pensabile perché Gesù Cristo non lo permetterà mai.
5. Questa dottrina è contenuta nel Catechismo della Chiesa Cattolica che recita così:
“È Cristo che ha scelto gli Apostoli e li ha resi partecipi della sua missione e della sua autorità. Innalzato alla destra del Padre, non abbandona il suo gregge, ma lo custodisce e lo protegge sempre per mezzo degli Apostoli e ancora lo conduce sotto la guida di quegli stessi pastori che continuano oggi la sua opera. E’ dunque Cristo che stabilisce alcuni come apostoli, altri come pastori. Egli continua ad agire per mezzo dei vescovi” (CCC 1575).
“Poiché il sacramento dell’Ordine è il sacramento del ministero apostolico, spetta ai vescovi in quanto successori degli Apostoli trasmettere « questo dono dello Spirito », « il seme apostolico ». I vescovi validamente ordinati, che sono cioè nella linea della successione apostolica, conferiscono validamente i tre gradi del sacramento dell’Ordine” (CCC 1576).
6. Leggermente diverso è il caso per la remissione dei peccati perché la grazia viene accordata fin dal momento in cui si attua una sincera contrazione.
Ma la sincera o perfetta contrizione c’è solo se si è pentiti di aver offeso il Signore e se contemporaneamente c’è anche il proposito di accedere al sacramento della penitenza appena se ne avrà la possibilità.
7. Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Quando proviene dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, la contrizione è detta «perfetta» (contrizione di carità). Tale contrizione rimette le colpe veniali; ottiene anche il perdono dei peccati mortali, qualora comporti la ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale” (CCC 1452).
Tuttavia nel caso da te ipotizzato si saprebbe già in partenza che non è possibile confessarsi per la assoluta mancanza di sacerdoti.
Questo però non succederà mai perché la Chiesa è costituita di fedeli e di sacri ministri.
Qualora non ci fossero i sacri ministri, non ci sarebbe più la chiesa ma soltanto una comunione dei fedeli, come ricorda istruzione Dominus Jesus: “Le comunità ecclesiali che non hanno conservato l’Episcopato valido e la genuina e integra sostanza del mistero eucaristico, non sono Chiese in senso proprio” (n.17).
Questo perché “le promesse del Signore di non abbandonare mai la sua Chiesa (cf. Mt 16,18; 28,20) e di guidarla con il suo Spirito (cf. Gv 16,13) comportano che, secondo la fede cattolica, l’unicità e l’unità, come tutto quanto appartiene all’integrità della Chiesa, non verranno mai a mancare” (Ib., 16).
Ti ringrazio vivamente per la preghiera che mi hai promesso.
La contraccambio di cuore.
E mentre ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo