Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Quesito
Caro Padre Angelo
Le scrivo per raccontarle in breve la mia storia e per chiedere una risposta ad alcuni miei dubbi.
Sono un giovane che ha sempre creduto in Dio tuttavia fino a qualche mese fa non ho mai veramente dato molta importanza alla religione, fino a quando, dopo aver letto un articolo su Dio non ho sentito riaccendersi il mio fervore Religioso.
All’inizio avevo deciso (nonostante io abbia un battesimo cattolico) di tenermi lontano dal catechismo della Chiesa perché ritenevo che insegnasse dottrine non presenti nella Bibbia (un pò come il concetto di sola scriptura dei protestanti) e decisi di interpretare io stesso la Bibbia nei modi che credevo più corretti o selezionando le idee altrui che ritenevo più giuste.
All’inizio andò tutto bene però mi accorsi presto che (o almeno nel mio caso) essere “sacerdoti di se stessi” è un modo pessimo di vivere la religione che causa spesso incertezze e molte paranoie.
Alla fine dopo avere letto alcuni scritti di una nota mistica di cui non faccio il nome mi convinsi che la Chiesa cattolica era la vera Chiesa di Cristo e dopo una conversione abbastanza difficile mi sono confessato, ho cercato risposte alle mie molte domande e di recente ho anche iniziato a pregare quotidianamente 5 misteri del Rosario.
Le domande (abbastanza diverse tra di loro) che volevo farle sono le seguenti:
1. Da quando ho ricominciato a seguire seriamente la religione penso praticamente sempre a Dio ecc.. ecco questo non mi da difficoltà a pensare ai miei doveri o altro ma è come se oltre a quello che sto pensando in quel momento avessi sempre questo chiodo fisso (Dio) in testa.
Questa cosa molte volte mi fa stare bene ma non raramente mi causa anche fastidio e molta angoscia.
Per favore non creda che sia il pensare a Dio a darmi fastidio (come ho detto prima mi fa stare anche bene) ma piuttosto è il fatto di avere costantemente “in sottofondo” il suo pensiero in particolare perché mi fa pensare sempre che dopo la morte ci sarà un giudizio per me e per tutti coloro a cui tengo che deciderà dove staremo per l’eternità oppure molto più semplicemente perché in quel momento vorrei pensare completamente a tutt’altro.
Ho provato ad esprimere questo mio disagio nelle mie preghiere però ogni volta mi sento in colpa perché mi sembra in un certo senso di fare un torto a Dio o di “cacciarlo via” anche se questa non è assolutamente la mia intenzione.
Quello che voglio chiederle è: questi pensieri (che di per sé sono buoni) devo tenermeli sempre oppure è normale che io desideri pensarci nei momenti in cui è giusto e pensare ad altro nel resto della giornata? Come posso superare questo mio problema?
2. So bene che per commettere un peccato mortale serve materia grave, piena consapevolezza e deliberato consenso tuttavia quando commetto un qualche peccato potenzialmente sia veniale che mortale oppure un qualche peccato oggettivamente grave capita spesso che abbia serie difficoltà a giudicare il livello di gravità, avvertenza o consapevolezza dell’atto in quel momento e quindi sono quasi sempre in dubbio di avere offeso gravemente Dio o no.
In questi casi Come posso dare un giusto giudizio alle mie azioni ed evitare gli scrupoli che forse a volte mi faccio troppo spesso?
3. Esiste una qualche preghiera particolarmente efficace per chiedere una sincera contrizione o come minimo una buona attrizione?
Inoltre volevo chiederle anche se esiste una preghiera per ottenere la conversione di una persona cara, vede io ho molti amici e familiari che purtroppo sono atei e hanno il vizio della bestemmia e mi causa molto dolore il pensare che rischino di rimanere separati dal signore per sempre.
Queste due cose le domando già nel rosario ma le chiedo se ci sono altre preghiere che posso fare.
4. Riguardo alle devozioni come la preghiera alla sacra spalla ecc… che promettono a chi le recita che non si danneranno, che esaudiranno le richieste dei loro devoti ecc… come vanno intese?
Io le ho interpretate nel senso che i devoti riceveranno tutte le grazie necessarie per meritare la vita eterna ma che senza la volontà di smettere di peccare almeno mortalmente sono nulle e che si otterrà ciò che si chiede però non sempre nella forma che si desidera. Ho interpretato bene la loro intenzione?
5. Si dice che la Chiesa non possa dire che una persona sia all’inferno per varie ragioni tra cui il fatto che i segreti del cuore li conosce solo Dio.
Questo significa di conseguenza che ad esempio una persona che al momento della morte ha soli peccati veniali può finire all’inferno perché per qualche motivo il suo cuore non è degno?
Infine volevo chiederle perché alcune rivelazioni private non concordano tra di loro.
Ad esempio lessi le descrizioni di alcuni santi che ebbero la fortuna di vedere il paradiso o il purgatorio ma tante volte queste descrizioni sono molto diverse tra di loro.
Le chiedo scusa per la grande quantità di domande e per eventuali errori grammaticali.
Le chiedo di rispondermi in tutta tranquillità quando ha tempo perché so che i quesiti che le arrivano ogni giorno sono tantissimi e immagino che abbia anche molti impegni.
Intanto la ringrazio in anticipo se deciderà di rispondermi e sperando che le mie preghiere siano gradite a Dio la ricorderò nella mia prossima preghiera.
Un saluto.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
solo oggi sono giunto alla tua lunga e bella mail e volentieri rispondo a tutte le tue domande, non senza aver fatto una considerazione su quanto hai scritto all’inizio.
1. Sono contento per la tua ritrovata fede. Il Signore si è servito di chi ha voluto per portarti a lui.
Dici che hai sentito accendersi il fervore religioso mentre leggevi un articolo su Dio.
Il Signore ti aspettava. Mentre leggevi, ti stava davanti, ti riscaldava il cuore e incrementava il tuo desiderio di conoscerlo, di amarlo e di possederlo.
È un’esperienza che non potrai dimenticare. Mi auguro che il Signore la rinnovi incessantemente.
È un’esperienza analoga a quella vissuta dai discepoli di Emmaus. Dopo aver riconosciuto il Signore risorto si dissero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?” (Lc 24,32).
La recita quotidiana del Santo Rosario che adesso ti accompagna è il segno più bello della tua conversione. È un momento in cui il Signore si avvicina a te. Se lo reciti con fervore, senti sempre accendersi il fuoco.
Accenni ad una persona mistica di cui taci il nome. Evidentemente non mi pronuncio, ma uno dei segni più certi della ortodossia dei suoi scritti è proprio quello di infondere amore alla Chiesa che Cristo ci ha dato per madre e per guida.
Adesso vengo alle tue domande.
2. Circa la prima scrivi: “Da quando ho ricominciato a seguire seriamente la religione penso praticamente sempre a Dio”.
Per me questa è una delle grazie più belle che hai ricevuto.
Dio ha detto a tutti per mezzo di Abramo, nostro padre nella fede: “Io sono Dio l’Onnipotente:
cammina davanti a me e sii integro” (Gn 17,1).
Camminare davanti a Dio significa stare alla sua presenza: con i piedi per terra e con il cuore rivolto al Signore.
Stare alla presenza di Dio è il segreto per riuscire integri in tutto. È la stessa cosa che riuscire bene nell’esercizio di ogni virtù.
3. I santi stavano sempre alla presenza di Dio. Questo era il loro studio e la loro aspirazione più alta.
Quando in confessionale io sento una persona che si accusa dicendo: “Non sono sempre stato alla presenza di Dio” tra me e me dico: “Oh, finalmente una persona che vive bene alla sua fede”.
Santa Caterina da Siena parlava della fede come di una pupilla nuova che Dio incastona nell’occhio della nostra intelligenza perché possiamo vedere tutto alla sua luce e stando alla sua presenza.
Quando noi guardiamo con i nostri occhi materiali mettiamo sempre in esercizio la pupilla perché senza di essa non potremmo vedere.
Ebbene, dobbiamo fare la stessa cosa anche con la pupilla della santissima fede, come la chiamava Santa Caterina.
Essa ci permette di vedere e di valutare tutte le cose e ogni evento con la regola di una luce superiore, di ordine soprannaturale.
Pertanto non aver paura che la presenza di Dio ti accompagni in ogni momento.
Conserva questa grazia. Anzi, chiedi al Signore di accrescerla sempre più, tanto più che si tratta di una grazia che ti accende di amore per la salute eterna del tuo prossimo.
4. Per la seconda domanda: per giudicare la gravità di un atto non si richiede un’avvertenza o una volontarietà straordinaria.
È sufficiente la luce con la quale ordinariamente compiamo il nostro dovere.
Se ti vengono dei dubbi, esponili apertamente al sacerdote confessore e poi stai alle sue indicazioni.
In questa maniera eviti di tormentare la tua anima o di renderla vittima degli scrupoli.
Obbedienza e pace (oboedientia et pax) era il binomio che piaceva molto a Papa Giovanni XXIII.
L’ha voluto mettere anche nel cartiglio sotto il suo stemma episcopale e papale.
5. Mi chiedi se ci sia una preghiera per ottenere la grazia del pentimento dei peccati.
Ebbene, io non trovo di meglio che la preghiera del Santo Rosario perché in quella preghiera Gesù Cristo si rende presente nei vari eventi della sua vita e mette nelle mostre mani i meriti infiniti che ci ha procurato proprio con quegli eventi.
Recita dunque il Santo Rosario per ottenere la grazia del pentimento e della conversione dei tuoi familiari o di qualche persona in particolare.
Giustamente è stato detto che dopo la Santa Messa non c’è la preghiera che faccia scendere più grazie dal cielo che quella del Santo Rosario.
6. Se vuoi rinforzare la tua preghiera, iscriviti anche alla confraternita del Santissimo Rosario, così puoi beneficiare delle preghiere dei meriti di tutta la grande famiglia di San Domenico, soprattutto della porzione più bella, quella che si trova in cielo.
A questo proposito puoi leggere sul nostro sito il seguente link:
Vale la pena iscriversi alle confraternite del Rosario a motivo dei benefici che si ricevono in vita, in morte e dopo morte. C’è tutto da guadagnare e nulla da perdere
Poiché però chiedi altre preghiere, puoi recitare la coroncina della divina misericordia insegnata da Nostro Signore a Santa Faustina Kowalska.
E poiché la Madonna è mediatrice di tutte le grazie, anche del pentimento e della conversione, potresti recitare anche le litanie domenicane, che puoi trovare nel nostro sito. Sono molto potenti
7. Circa la quarta domanda: siamo certi di ottenere tutto dal Signore se gli chiediamo, come egli stesso ha detto, qualcosa (cfr Gv 16,23).
San Tommaso dice che se chiediamo solo dei beni di ordine materiale è come se gli chiedessimo nulla.
Cominciamo a chiedergli qualcosa se chiediamo beni di ordine materiale in vista di beni di ordine soprannaturale.
Il Signore esaudisce sempre le preghiere che gli rivolgiamo per ottenere beni di ordine soprannaturale, come le virtù e i doni dello Spirito Santo
San Tommaso aggiunge che Dio viene molto onorato se gli chiediamo cose molto grandi. Cosa c’è di più grande della santità, della grazia della conversione, del pentimento?
8. Per la quinta domanda: se una persona muore avendo solo peccati veniali è in grazia di Dio. E proprio perché Dio vede nel fondo del cuore, questa persona non può andare all’inferno.
La sua destinazione sicura è il paradiso, previo il purgatorio.
9. Circa l’ultima domanda che verte sulle descrizioni del paradiso fatte da alcuni santi.
Ebbene, finché siamo di qua nessuno può vedere il paradiso in se stesso.
Il paradiso consiste nella visione beatifica di Dio.
Ora solo Gesù l’ebbe fin dal primo istante della sua esistenza. Poiché era Dio, la sua intelligenza umana unita alla natura e alla persona divina di Gesù poteva vedere Dio.
Noi mortali invece possiamo vedere il paradiso solo attraverso immagini impresse nei sensi interni.
Si tratta, come si dice in teologia, di visioni cosiddette immaginative.
Un esempio di visione immaginativa del paradiso è quella lasciataci da San Giovanni nell’Apocalisse, il quale lo vede come una città con dodici fondamenta, con delle mura, ecc.
Ma il paradiso, in quanto tale, essendo una realtà di ordine spirituale non ha né fondamenta né mura. Nessuno può vederlo se non attraverso una rappresentazione sensibile attuata attraverso ministero angelico.
Questo è il motivo delle divergenze delle rappresentazioni del paradiso. Non toccano in nessun modo la sua sostanza, ma solo il modo essere rappresentate in forma sensibile.
Ti ringrazio della preghiera che hai fatto per me. Certamente è stata gradita a Dio perché Egli stesso ti ha suggerito di farla. “È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore” (Fil 2,13).
Con questa stessa fede l’assicuro volentieri per te.
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo
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