Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Nota: per utilità dei visitatori le risposte alle tre domande vengono riportate subito dopo il testo delle singole domande.
La domanda è messa in corsivo, la risposta in caratteri normali.
Caro Padre Angelo,
Vorrei innanzitutto augurarle Buon Natale.
1. Ed è proprio sul racconto di questo felice evento e dei fatti successivi fatto dai Vangeli che voglio porle due domande, in particolare sul rapporto tra Luca e Matteo. Secondo Matteo, Cristo è nato sotto il Regno di Erode che, a detta degli storici, termina nel 4 a.C.
Luca invece colloca la natività all’epoca del Censimento di Quirinio, avvenuto nel 6 d.C. Come si concilia tutto ciò?
Carissimo.
1. San Luca circoscrive anche il tempo storico della nascita di Gesù.
Si legge nel suo Vangelo: “Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria” (Lc 2,2).
Sappiamo che Augusto, che regnò dal 31 a.C. al 14 d.C., fece diversi censimenti, e alcuni ben prima della nascita del Signore.
Da questo emerge un dato certo: Gesù è nato nel tempo in cui Quirinio era governatore in Siria.
2. Secondo Marco Sales al tempo di Quirinio vi sarebbero stati due censimenti.
Durante il primo avvenne la nascita del Signore.
Il secondo censimento avvenne alcuni anni dopo e sarebbe da identificare con il censimento di cui parla San Luca negli Atti degli Apostoli 5,37.
Questo secondo censimento avvenne il 6 d.C. e secondo Giuseppe Flavio provocò una grande rivolta in Galilea (cfr. Antichità Giudaiche 18,1.
3. Il Padre Marie-Joseph Lagrange propone una traduzione diversa di quell’aggettivo primo. Al posto di primo scriverebbe anteriore e dice: “Questo punto non è ancora completamente delucidato e secondo noi il testo dovrebbe essere tradotto così: “Questo censimento fu anteriore a quello che ebbe luogo al tempo in cui Quirinio era governatore della Siria.
Per tal modo non vi sarebbe alcuna difficoltà. È certo che questo grande personaggio fece eseguire il censimento della Giudea nel momento in cui essa, nell’anno 6-7 d.C., fu incorporata alla provincia della Siria, pur conservando magistrato proprio col titolo di procuratore.
Questo censimento, che consacrava il dominio di padroni e adoratori di falsi dei, diede luogo ad una terribile sommossa religiosa e restò celebre. Per evitare qualsiasi confusione San Luca avrebbe distinto un censimento generale da questo censimento speciale di aggregazione all’impero” (L’Evangelo di Gesù Cristo, p. 31).
4. La Bibbia di Gerusalemme nell’edizione italiana identifica il primo censimento con il secondo. In tal modo i conti non tornano e giustamente tu poni la domanda: se Gesù è nato al tempo di Erode, e questi morì il 4 a.C., come può essere nato il 6 d.C.?
5. Purtroppo la Bibbia di Gerusalemme nell’edizione italiana taglia alcune parti delle note dell’edizione francese.
A questo proposito, nel testo francese si legge: “Le circostanze storiche sono oscure. La maggioranza dei critici mette il censimento di Quirino il 6 d.C., ma sulla sola autorità di Giuseppe Flavio, qui molto discutibile (cfr. At 5,37).
Più verosimilmente questo censimento (fatto in vista della ripartizione delle imposte) ebbe luogo verso l’8-6 a. C., in relazione con un censimento generale dell’impero, e che fu organizzato in Palestina da Quirinio incaricato per questo di una missione speciale.
Essendo stato questo personaggio senza dubbio il governatore della Siria tra il 4 e l’1 a.C., l’espressione di Luca si spiega con un’approssimazione sufficiente.
Gesù certamente è nato prima della morte di Erode (4 a.C.). E la datazione dell’era cristiana nel 753 a.C. è frutto di un errore di Dionigi il piccolo (VI secolo)”.
L’approssimazione sufficiente è chiara: vuol dire che all’incirca è andata così, in quegli anni.
6. Pertanto secondo la versione originale della Bibbia di Gerusalemme i conti tornerebbero, tanto più che è certo che Gesù nacque quando Quirinio è stato governatore della Siria tra il 4 e l’1 a.C.
L’altra domanda riguarda la Fuga in Egitto, che non è presente in Luca. È vero, i Vangeli non sono fotocopie: Dio nella sua Sapienza infinita se ha ispirato 4 autori è perché dovevano raccontare fatti diversi (per quanto riguarda gli eventi “minori”) oppure gli stessi sotto luce diversa (i grandi fatti) per illuminare i diversi cuori di ogni uomo. E fin qui nessun dubbio, Luca sapeva probabilmente che Matteo aveva già scritto, e ha deciso di calcare la mano su altri eventi (Maria ed Elisabetta, ecc.). Il problema sorge però quando si contrastano: secondo Matteo, dopo la Visita dei Magi a Betlemme, la Sacra Famiglia partì per l’Egitto dopo l’annuncio dell’Angelo. Secondo Luca invece, come da Legge Mosaica, Gesù venne Presentato al Tempio. E fin qui non c’è un vero contrasto, perché non sapendo esattamente i tempi della Visita dei Magi, la Presentazione al Tempio potrebbe essere avvenuta prima, per poi vedere tornare alla Capanna Maria e Giuseppe: d’altronde, d’inverno, con un neonato, non era conveniente allontanarsi da Betlemme. Luca però, non solo non fa menzione della fuga in Egitto, ma dice che dopo la Presentazione al Tempio, la Famiglia tornò a Nazareth dove Gesù crebbe ecc. Come mai? Come si spiega?
Su questo punto avevo già dato una risposta pubblicata il 5 marzo 2021.
Ecco quanto avevo scritto:
“1. è vero che San Luca dice che dopo la presentazione al tempio la sacra famiglia è tornata a Nazareth. Ciò non esclude che nel frattempo sia successo qualcosa d’altro. Nel nostro caso è avvenuta la fuga in Egitto.
D’altra parte, avendo San Luca omesso di parlare della strage di Erode e della fuga in Egitto, non poteva dire se non che maria, Giuseppe e il bambino erano tornati a Nazareth.
2. Certamente la presentazione al tempio deve essere avvenuta prima della fuga in Egitto perché Giuseppe “si alzò nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto” (Mt 2,14).
Diversamente la presentazione al tempio non avrebbe potuto avvenire 40 giorno dopo la nascita.
Per cui dopo la presentazione al tempio la Santa Famiglia tornò a Betlemme, in attesa di ripartire per Nazareth“.
Un’ultima domanda invece, riguarda una curiosità: nel Cap. 1 del Vangelo di Giovanni, dove si dice “Dio nessuno lo ha visto”, nelle traduzioni sul web il proseguo è “il Suo Figlio Unigenito lo ha rivelato”. Stasera però in Chiesa il Parroco ha letto “Il Suo Figlio Unigenito, CHE È DIO, lo ha rivelato”. Qual è la corretta traduzione?
1. Il testo dell’attuale versione (2008) dice: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”.
Qui c’è qualche cosa di originale rispetto alla traduzione italiana del 1974 che suonava così: “Dio, nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lo ha rivelato”.
Come si vede, nell’edizione 1974 non si trovavano le parole “che è Dio”.
Tuttavia in nota la Bibbia di Gerusalemme nell’edizione 1974 in riferimento alle parole “il Figlio unigenito” scrive: “(questo) con la Volgata e con molte altre testimonianze; (ma) il codice Vaticano, il codice Sinaitico e molti padri leggono: “Un Dio figlio unico”.
Come si vede, la traduzione del 2008 si attiene alla seconda opzione. È pertanto corretta.
2. Certamente il tuo parroco non avrà detto semplicemente: “Il Suo Figlio Unigenito, CHE È DIO, lo ha rivelato” ma anche “ed è nel seno del Padre”. E cioè: è con lui una cosa sola, l’unico Dio.
Grazie della risposta e Buon Natale ancora!
Ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di parlare ancora della Natività di Colui che San Paolo ha definito: “il nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo” (Tt 2,13).
Ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo