
Fonte dell’articolo silvestrini.org
Il Vangelo di oggi ci riferisce di un certo “lavoro” che, questa volta, Gesù proibisce egli stesso a tutti, non solo nel giorno di sabato, ma sempre. Entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare, stava a vedere come la gente si sistemava, e vide appunto che tutti miravano ai primi posti. Questo è un lavoro che tutti sappiamo fare molto bene, ed è un lavoro che rende e piace, perché i primi posti, poltrone – diremmo oggi – significano esaltazione, prestigio, onorificenze. Di fronte a questa gara individuale nei confronti degli altri, Gesù propose loro con la parabola degli invitati a nozze di scegliere gli ultimi posti; così che “venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. La proposta di Gesù non è una semplice regola di educazione, né stratagemma per migliorare la propria posizione. E’ invece la rivelazione del giudizio di Dio, che valuta in modo opposto al nostro. E’ quanto Gesù ci ha manifestato e quanto ciascuno di noi è chiamato a vivere. Egli ha scelto l’ultimo posto, si è fatto servo di tutti e si è umiliato. Suoi amici sono quanti fanno altrettanto. Questa umiltà è un atteggiamento religioso che ha a che vedere con il posto nel banchetto del Regno di Dio, che umilia il superbo e innalza l’umile, come cantò la Vergine Maria nel suo Magnificat. Solo l’umile dà gloria a Dio e riceve da lui gloria. Il superbo invece dà gloria al proprio io e resiste a Dio. L’ultimo è il posto di Dio: lì troveremo Gesù, nostro Maestro. E questo è il motivo per cui Dio ama gli ultimi. Solo questi partecipano al banchetto del Regno, che la misericordia del Padre imbandisce per il figlio perduto e ora ritrovato.
L’abitudine di chiamare ultimi i poveri è sbagliata Gli ultimi sono i superbi ed orgogliosi perchè superbia e orgoglio sono peccati gravissimi. Per essere liberati dalla superbia e dall’orgoglio l’unica via è l’umiliazione che porta all’umiltà. Fra i barboni ci sono tantissimi, superbi così come fra i non poveri c’è qualche umile. Salomone, Davide ecc. non erano poveri, ma ciò nonostante erano uomini del Signore Dio. In ogni caso gli ultimi sono i più peccatori, per chi crede, ammettere di essere peccatore come la Magdalena è la via umiliazione e via di salvezza. Mi dà tanta sofferenza quando un celebrante dice : Signore abbiamo tanto peccato, ma lo dice senza nessuna contrizione, come se fosse un attore di teatro. Se non siamo santi siamo peccatori – o con me o contro di me, dice il Signore – se siamo peccatori dov’è la ns umiliazione? Dove sono le nostre lacrime? Dov’è la nostra cristianità?