Il Vangelo di questa domenica inizia proprio dove è terminato quello di domenica scorsa. Gesù annuncia la programmazione della sua missione e. non c’è da attendere nessun altro perché Dio ha mantenuto le sue promesse: “oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete ascoltato”.
Dura e secca la reazione degli ascoltatori, tanto da sfociare addirittura in una forma di violenza omicida. La missione di Gesù non comincia con applausi e approvazioni, bensì con rifiuti e contestazioni. Gesù non ricerca consensi e non fa sconti di nessun genere per ottenerli. Il suo messaggio sconvolge, le sue parole provocano e sollecitano, la sua persona si pone come segno di contraddizione al quieto vivere della fede e all’immobilismo del cambiamento e conversione.
Le reazioni dei compaesani di Gesù sono anche le nostre, purtroppo, quando la Parola di Dio richiede un pò di più, un’accelerazione, un cambiamento di strada che, spesso, diventa per noi un pò di troppo.
Gesù chiede misericordia e compassione, al contrario di noi che spesso, anche troppo spesso, ricerchiamo clamori e risonanze, incenso e battimani, se non addirittura interessi e grana, magari usando pure il suo nome.
Per fortuna la Parola di Dio non viene bloccata da nulla, ma continua ad operare anche in mezzo a paure e sopraffazioni, e la forza rinnovatrice del Vangelo non viene interrotta o fermata dalla incoerenza e superficialità di noi cristiani.
Le video riflessioni di Don Mauro Manzoni