
Ognuno di noi sa, o ha sperimentato, quanto è triste il rifiuto e l’opposizione, soprattutto quando questo avviene da coloro che credevamo amici o vicini. Quanto fa male essere ignorati o sottovalutati, se non addirittura rifiutati. Il Vangelo ci dice chiaramente che anche a Cristo è successo questo, anzi di più: “e si scandalizzavano di lui”, annota l’evangelista. Gesù è messo in angolo dai suoi compaesani, invidiosi, ottusi e indignati. Non è forse il figlio del falegname? Cosa pretende di insegnarci?
La prima lettura appena proclamata, definisce minuziosamente questa gente: popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro Dio, figli testardi e dal cuore indurito. Il peccato è proprio questo: rifiutare Cristo, respingere la sua parola, rigettare la sua persona. Siamo sempre tentati di far tacere il Cristo perché ci disturba e ci infastidisce, provocandoci a fare delle scelte ben diverse da quelle che abbiamo acquisite, è segno di contraddizione perché la sua parola potrebbe comprometterci, oppure lo ignoriamo completamente riponendo la fiducia solo in noi stessi e nella capacità di salvarsi da soli.
Ma a chi accoglie la sua persona e ascolta la sua parola – dice l’evangelista Giovanni – ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Le video riflessioni di Don Mauro Manzoni