Racconti di un pellegrino russo è stato scritto scritto fra il 1853 e il 1861 da un anonimo russo. Esso divulgò la pratica mistica della preghiera interiore perpetua, la preghiera del cuore ed è assieme alla Filocalia una delle opere più diffuse prodotte dalla spiritualità ortodossa.
Tradotti in tedesco dopo la guerra del 1914, hanno avuto da allora un’altra traduzione in tedesco, due traduzioni in francese, traduzioni
in inglese… oggi hanno la traduzione in italiano.
Si tratta di un libro delizioso che racconta, in quattro relazioni fatte al padre spirituale, i pellegrinaggi di uno strannik attraverso l’immensità della steppa e la campagna siberiana. È certo che il documento più prezioso e interessante della religiosità popolare russa di un tempo che sembra ormai remoto.
Tratto da “Racconti di un pellegrino russo”
Bisogna pregare senza posa, pregare con lo spirito in ogni occasione, pregare in ogni luogo alzando mani pure.
Avevo un bel riflettere, non sapevo proprio cosa decidere. “Che fare?”, pensavo. Dove trovare qualcuno che mi possa spiegare quelle parole? Andrò nelle chiese dove predicano uomini di gran fama, e forse là troverò quel che cerco. E mi misi in cammino. Ho ascoltato molte prediche magnifiche sulla preghiera. Erano però istruzioni sulla preghiera in generale; che cosa è la preghiera, perché è necessario pregare veramente, su questo, nemmeno una parola.
La preghiera perpetua è lo sforzo incessante dello spirito umano per giungere a Dio. Per riuscire in questo benefico esercizio, conviene chiedere spesso al Signore di insegnarci a pregare senza posa. Prega di più, e con più zelo; la preghiera ti farà capire da sé come può diventare perpetua; per questo ci vuole molto tempo.
Il pellegrino, va risoluto per villaggi e foreste, alla ricerca del significato delle parole dell’apostolo Paolo…
Pregate senza intermissione
…viene soccorso da uno starets che, come fosse il genio della fiaba, gli consegna un libro e un rosario. L’autore di questi racconti sarebbe un contadino della provincia di Orel che, al ritorno dalla Terra Santa, si sarebbe fermato sul monte Athos per scrivere la storia del suo viaggio.
Non mi farò sfuggire l’occasione di leggere quello che sembra essere un altro “Tolle Lege” come appropriatamente lo chiami tu…
La vita (ogni vita) è disseminata di questi “Tolle Lege” che altro non sono se non lettere d’Amore di Dio. Dio ci parla attraverso questi libri, e chi scrive libri come questi (mi piace pensare che) scrive “sotto dettatura”.
Madre Teresa (Santa Teresa di Calcutta) si definiva a ragion veduta “la matita di Dio” e, come lei, tanti altri Santi sono stati usati dal Signore per parlare con ed agli uomini di tutti i tempi.
Cosa dire della preghiera perpetua o, come viene definita nei Vangeli e – più tardi – dagli spiritualisti Cristiani, preghiera incessante/? I Vangeli sono un florilegio di indicazioni preziose per l’Anima, non solo perché forniscono il modello di vita principe per un Cristiano, ma anche perché ci inviano innumerevoli messaggi d’Amore da parte del Nostro Creatore. La preghiera incessante è una delle Perle preziose che incastonano la Corona del Re.
La preghiera incessante (o perpetua) è il modo – l’unico – di rimanere “connessi” con Nostro Signore e con il Suo Regno. E’ il “walky-talkie” tramite il quale possiamo fin da ora e su questo terreno avere un infinetesimamente pallido (ma soddisfacente) raggio della Sua Luce. E’ alla base della Carità, insieme alla Fede ed alla Speranza, dato che queste si nutrono della preghiera incessante e, nel contempo, sono la scaturigine della stessa. Chi prega incessantemente non ha paura del futuro ed ottiene gli strumenti per vincere la tentazione. Ci sarebbero ancora tante cose da dire sulla preghiera incessante… ne dirò una sola: non è vero la vita di oggi ci toglie la possibilità di pregare incessantemente… quando siamo in coda all’ufficio postale, al supermercato, al semaforo, sull’autostrada… invece di smanettare il telefonino, ripetiamo incessantemente l’Esicasmo (Preghiera del Cuore): “Signore Gesù Cristo, che sei Figlio di Dio, abbi pietà di me che sono un peccatore (peccatrice)”. Cominciamo da questo.
Cara Maria Cristina, quando scrivi lo fai con amore, anche questo tuo commento è intriso di Spirito Santo. Mi piace la frase “Chi prega incessantemente non ha paura del futuro ed ottiene gli strumenti per vincere la tentazione” perchè per quanto mi riguarda, ma credo che sia così per tutti con la preghiera e la mia totale conversione si è aperto il cuore e lo spirito, ogni paura scompare perchè in noi c’è l’amore di Cristo. Io spero che anche altri possano comprendere questo tesoro inestimabile. Anche io sono convinto che i nostri continui “Tolle Legge” sono segni inconfutabili della presenza di Gesù Cristo nelle nostre vite, sono carezze, coccole che solo un Padre amorevole può donare al propri figli. Ti ammiro e ti stimo Maria Cristina, che il Signore ti benedica.
Caro Luciano, ti ringrazio per le belle parole ma… non dico nulla di inedito! Infatti é la nostra stessa Madre Celeste ad affermare che “chi prega non ha paura del futuro” (messaggio da Medjugorije) mentre il Suo Figlio ha detto “pregate per non entrare in tentazione”…. dobbiamo sempre far tesoro di queste Parole.
Amo leggere molto la profondità dei mistici, ma sono convinta che in ognuno di noi c’è celato un mistico, e ciò che ancor amo di più è la rivelazione che la nostra profondità serba! Oh mistico che avverti quando il tuo cuore sprizza scintille d ‘amore, dona come dardi e infuoca chi essi raggiunge, così che il sublime cibo, divenga nutrimento sostanziale, gustato con l’Ineffabile Eterno Silenzioso Amore!