Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Quesito
Buongiorno Padre Angelo
Dio la benedica e la Vergine Santissima e Sant’Agnese Segni la proteggano, come sta?
Ho un quesito, che stamani un mio amico mi ha posto perché non si ricordava delle differenze delle Risurrezioni bibliche, ovvero: quale differenza c’è tra la Risurrezione di Gesù e le altre, ad esempio quella di Lazzaro ecc. che troviamo nella Bibbia?
Io ammetto di non averci mai pensato e quindi la mia ignoranza, ma effettivamente penso sia un punto interessante su cui riflettere.
La ringrazio anticipatamente.
Buona giornata e buon cammino
Sabina
Risposta del sacerdote
Cara Sabina,
1. le due risurrezioni sono molto differenti l’una dall’altra.
Lazzaro è tornato alla vita mortale, per soffrire ancora e per morire di nuovo.
Gesù non è tornato alla vita mortale, ma con la sua risurrezione entrato nella vita immortale, nell’incapacità di soffrire e di morire di nuovo.
2. Con un’altra espressione possiamo dire che Lazzaro risorgendo è tornato indietro, alla vita di prima.
Cristo invece è andato avanti, è entrato in una vita nuova, nella quale la morte non esiste e non ha più alcun potere.
3. Lazzaro è tornato alla vita materiale.
Gesù Cristo entrato nella vita di Dio, gloriosa, spirituale, soprannaturale.
4. Troviamo una bella risposta in San Tommaso quando si pone la domanda se Cristo sia stato il primo a risorgere.
Se si pensa alla risurrezione di Lazzaro e alle risurrezioni attuate da Cristo verrebbe da dire di no.
Senti invece che cosa dice il nostro maestro: “La resurrezione è il ritorno dalla morte alla vita.
Ora, si può essere sottratti alla morte in due maniere.
Primo, con la liberazione dal solo dominio attuale della morte: cioè tornando a vivere in qualsiasi modo.
Secondo, con la liberazione non solo dalla morte, ma anche dalla necessità e addirittura dalla possibilità stessa di morire.
E questa è la resurrezione vera e perfetta. Poiché fino a che uno vive sottoposto alla necessità di morire, in qualche modo è sotto il dominio della morte.
(…). Perciò è evidente che la resurrezione con la quale uno è sottratto solo al dominio attuale della morte è una resurrezione imperfetta.
Se parliamo, quindi, della resurrezione perfetta, Cristo è il primo dei risorti: poiché per primo egli risorgendo raggiunse la vita del tutto immortale, secondo l’affermazione di San Paolo: “Cristo risuscitato dai morti non muore più” (Rm 6,9).
Invece con la resurrezione imperfetta alcuni risuscitarono anche prima di Cristo: quasi come prefigurazioni della sua resurrezione” (Somma teologica, III, 53,3).
5. Del tutto simile a quella di Cristo sarà la nostra risurrezione finale: non risorgeremo per tornare alla vita mortale, ma per entrare nella sua gloria, nella vita divina di Gesù.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo