Quando Dio si è rivelato a noi nella persona di Cristo, ha scartato tutto ciò che aveva il sapore dello straordinario e del sorprendente. All’inizio come un bambino, piccolo essere innocente e fragile. Poi con un crocifisso, un uomo appeso ad una trave. E infine come un pezzo di pane. Ha voluto, cioè, apparire in mezzo a noi come uno che serve, l’ultimo e il servo di tutti. Ed è qui, solo qui, l’essenza dell’amore: il servizio agli altri per servire Dio, amare gli altri per amare Dio.
Il Vangelo ci dice: ama Dio con tutto il cuore, cioè fai una scelta non sentimentale od emotiva, ma una scelta che si manifesta e si prova nell’amore per il prossimo. E il prossimo non è quello che viene dopo, ma quello con cui vivi, con cui ti incontri, con cui condividi cose e valori, con cui costruisci e realizzi. Il prossimo non è colui che viene dopo, ma il fratello a cui tendi la mano per donare e servire, perchè Dio, perchè il cielo sono gli altri, e ogni volta che apriamo una mano ai fratelli è una mano che tocca il cielo.
Il modo di vivere l’amore di Dio è l’amore che dobbiamo agli stranieri, alle vedove, agli orfani e ai poveri e quando ci rendiamo indifferenti, freddi e menefreghisti al loro grido, falsiamo e mascheriamo l’amore per il Signore, perchè il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza.
Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.
Teniamolo nella mente e nel cuore questa settimana.
Le video riflessioni di Don Mauro Manzoni