Padre Lorenzo aveva scritto tempo fà il suo testamento :
IL GRANELLINO🌱
(Lc 24,46-53)
Una cosa è certa: tappa dopo tappa il nostro cammino su questo mondo finirà. Siamo stati creati per il cielo. Chi dimentica questa verità si occupa e si preoccupa solo per le cose di questo mondo. Il fine della nostra vita non è quello di fissare una tenda per sempre su questa terra. Certo, bisogna lavorare per realizzare i nostri progetti terreni, ma con la consapevolezza che un giorno lasceremo questo mondo. Questa consapevolezza non ci farà essere morbosamente legati alle cose di questo mondo. Il legame morboso alle cose di questo mondo ci fa vivere nella paura della morte. La paura della morte poi ci fa essere superbi, avari, invidiosi, irosi e individualisti. Con questi sentimenti nel cuore il cammino su questa terra diventa angosciante.
Per il Vangelo che ci è stato annunciato sappiamo che la nostra vocazione consiste nello sforzo continuo di diventare santi. Oggi dobbiamo essere più santi di ieri. Oggi siamo chiamati ad amare Dio, noi stessi e il prossimo più di ieri. L’amore non è statico, ma dinamico. La gioia evangelica deve crescere in noi sempre più e meglio.
Mentre Gesù saliva nel cielo benediceva i discepoli. Quando si dice “io ti benedico” si vuol dire “io ti amo”. Il nostro desiderio cristiano dev’essere quello di spargere benedizioni sempre, ovunque e a chiunque, anche ai nemici. Se chiuderemo gli occhi alla scena di questo mondo dicendo ai presenti “io vi benedico” lasceremo uno spirito di pace soprannaturale.
Il mio desiderio è quello di dire ai presenti nel momento di lasciare questo mondo: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi”.
Che il Signore accolga questo mio desiderio e mi doni l’effusione del suo Spirito sempre piú abbondantemente perché non lasci questo mondo senza aver compiuto la sua divina Volontà. Alleluia. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)