Mi sconcerta l’affermazione di San Giovanni secondo cui chi viene da D…

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Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.

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Quesito

Carissimo padre
le scrivo per fargli i migliori auguri di un sereno 2021 sperando che il Signore ci aiuti a superare questa grave crisi.
Poi leggendo la prima lettura odierna, appunto quella da S. Giovanni ho letto delle frasi che mi hanno sconcertato.
Giovanni dice che chi viene da Dio non può peccare.
Quindi desumo che tutti gli uomini vengono da Satana perché tutti gi uomini hanno peccato, anche i più grandi Santi.
Vorrei tanto due righe di spiegazione da lei.
Grazie e tanti affettuosi saluti
Mauro 


Risposta del sacerdote

Caro Mauro,
finalmente sono giunto la tua mail dell’anno scorso.
Ti ringrazio per la pazienza, come del resto ringrazio tutti i visitatori che attendono risposta alle loro mail da circa un anno.

1. Per rispondere adeguatamente alla tua domanda è opportuno riportare il testo in cui San Giovanni afferma quanto ti ha stupito:
“Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio” (1 Gv 3,8-9). 

2. Per comprendere bene questa affermazione è necessario ricordare quanto San Giovanni ha scritto poco prima nella medesima lettera: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi” (1 Gv 1,8).

3. Come si vede, le due affermazioni sembrano contraddittorie.
Ma questo è impossibile perché l’Autore principale della lettera è lo Spirito Santo che si serve di San Giovanni, che in questo caso è la causa strumentale.

4. Vediamo allora anzitutto il significato dell’affermazione: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”.
Se dicessimo di essere senza peccato, dovremmo rispondere ad un’altra domanda: Gesù Cristo perché è venuto?
Parlando a San Giuseppe l’angelo ha detto del bambino che germinava nel grembo di Maria: “Egli viene per rimettere al suo popolo i suoi peccati” (Mt 1,21).

5. Lo Spirito Santo ha detto per bocca di Giacomo: “Tutti infatti pecchiamo in molte cose” (Gc 3,2).
Anche quelli che camminano nella luce e hanno ricevuto la grazia del battesimo cadono almeno nei peccati veniali.
È per questo che il concilio di Trento ha dichiarato: “Se qualcuno afferma che l’uomo, una volta giustificato, non può più peccare, né perdere la grazia, e che di conseguenza chi cade e pecca, non è mai stato veramente giustificato; o al contrario, che l’uomo può per tutta la vita evitare ogni peccato, anche veniale, senza uno speciale privilegio di Dio, come la chiesa crede della beata vergine Maria: sia anatema” (DS 1573).
Anatema significa scomunicato.

6. Chiarito questo, ci chiediamo adesso che cosa San Giovanni voglia dire affermando che chi è nato da Dio non pecca.
La prima spiegazione che si può dare è la seguente: noi, sebbene nati da Dio mediante il battesimo che ci ha generati come suoi figli e ci ha donato la grazia, non pecchiamo in virtù della grazia ricevuta, ma perché droghiamo dalla grazia ricevuta.
Come conferma di questo, San Giovanni poco prima ha detto che chi commette peccato viene dal diavolo, e cioè accoglie l’ispirazione del maligno.
Ma chi accoglie l’ispirazione che viene da Dio non pecca. E se pecca, pecca perché non asseconda in pienezza l’ispirazione donata da Dio oppure perché la rifiuta.

7. In altre parole non è l’appartenenza a Cristo che ci spinge a peccare.
Piuttosto pecchiamo perché ci allontaniamo o deroghiamo dall’unione con Cristo.

8.  Questa è anche l’interpretazione che dà il biblista domenicano Marco Sales: “Qui l’apostolo non vuol già dire che il cristiano giustificato non possa perdere la fede e la giustizia, poiché al capitolo 2,1 ha esortato i fedeli a tenersi lontano dal peccato e al capitolo 1,8 ha affermato che seduciamo noi stessi se diremo di non aver peccato.
Egli quindi afferma semplicemente che il cristiano, divenuto figlio di Dio per mezzo della grazia santificante, non pecca e non può peccare in quanto è nato da Dio e sino a tanto che ritiene nel suo cuore la divina semenza della grazia.
La ragione è che il peccato essendo opera del demonio non viene commesso che dai figli del demonio.
I figli di Dio in quanto tali lo aborriscono, e non lo commettono. Si osservi inoltre che l’apostolo dicendo non fa peccato o non può peccare intende parlare di peccati gravi e non di quelle debolezze e fragilità che sono inseparabili dall’umana natura corrotta dal peccato d’origine” (Commento a 1 Gv 3,8).

9. Un altro biblista domenicano, Benedetto Prete, insieme con altri autori, ipotizza che il germe divino infuso in noi sia lo Spirito Santo.
Se è così, è chiaro che lo Spirito Santo non può indurre al peccato

10. Sant’Agostino dà un’altra interpretazione e dice che “le parole: Chi è nato da Dio, non pecca, vanno riferite ad un determinato peccato, perché diversamente sarebbe in contraddizione con questa altra dichiarazione: Se diremo di non aver peccato, ci inganniamo e la verità non è in noi
La soluzione del problema può essere questa. C’è un peccato che non può essere commesso da chi è nato da Dio; astenendosene, sono tolti anche tutti gli altri peccati; ma quando lo si commette, anche tutti gli altri peccati vengono confermati. Quale peccato? Agire contro il comandamento di Cristo, contro il testamento nuovo.
Ma qual è questo comandamento nuovo? Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate vicendevolmente
Non osi gloriarsi e neppure dirsi nato da Dio chi agisce contro la carità e l’amore fraterno: chi invece è costante nell’amore fraterno, certi peccati non li può commettere e particolarmente non commetterà il peccato di odiare il proprio fratello.
Che ne sarà allora degli altri peccati, dei quali fu detto: Se diremo che non abbiamo peccato ci inganniamo ed in noi non c’è verità? Ebbene c’è una rassicurazione al riguardo, contenuta in un altro passo della Scrittura: La carità copre molti peccati (1 Pt 4, 8)” (Commento a 1 Gv 3,8). Non pecca, dice Sant’Agostino, perché la carità rimuove ogni peccato e lo fa vivere senza peccato.

Ti ringrazio per il quesito, ti auguro un felice proseguo delle feste natalizie, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo

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P.Angelo Bellon op, docente di teologia morale.