Qualche anno fa durante una meditazione personale a seguito della lectio divina, il mio cuore era felice e sentivo dentro me tanta serenità e pace. Quelle parole:
“coraggio”, “alzati”, “il Signore ti chiama!”
Le sentivo proprio come se fossero rivolte a me personalmente, in questo preciso momento della mia vita, della mia storia, del mio vissuto. Hanno avuto fin da subito un “effetto calamita” se così posso dire, cioè quelle parole che inaspettatamente senti e non ti lasciano indifferente, anzi…ti attraggono, e ti entrano come un chiodo fisso nella mente e nel cuore.
Chissà perchè…forse le aspettavo da tempo, ma non erano ancora arrivate, ed ecco…un’esperienza vocazionale, quasi per caso, ma che poi capisci che non è a caso. Quest’invito alla speranza, a non temere, ad alzarmi, a rinascere, ad uscire da una situazione che ormai sa di vecchio, di passato, ha fatto irruzione nel mio cuore e mi ha riempito di gioia!
Eh già…
“il Signore ti chiama”
e qui scatta lo stupore, la gioia, e qui capisci che non sei tu che ti autochiami, ma Qualcuno ti sta chiamando…che non sei tu a porti avanti la tua storia, i tuoi progetti, i tuoi tempi, ma Qualcuno che sa bene chi sei e quando e a cosa gli servi! Eccola quindi la parola chiave che ti incoraggia, ti sprona, ti fa capire che devi fidarti e tuffarti nella volontà grande di quel Qualcuno che aspetta solo una tua risposta, una tua adesione al suo grande progetto sulla tua vita.
A noi quindi il compito di gettare via il mantello, come Bartimeo, delle nostre certezza, delle nostre convinzioni, dei nostri progetti, per balzare in piedi e andare da Gesù con coraggio!
“Che vuoi che io faccia”,
…è una domanda questa che mi aiuta a fare continuamente discernimento, prendendo atto dei miei limiti, delle mie incapacità, delle mie paure, e mi porta a chiedere aiuto a Lui, che per primo prende le iniziative!
Tuttavia, resta un’espressione fantastica,
il Signore che chiede a me cosa voglio che mi faccia…
strabiliante…fin dove arriva l’amore di un Padre che ha cura di un figlio! Personalmente scoprire quest’amore grande e incondizionato di Gesù, che va al di là delle mie fragilità, dei miei limiti, è ciò che ha fatto vibrare il mio cuore nel profondo, e ciò che mi attrae e mi fa sentire fortemente conquistato da Qualcuno.
Bartimeo ottenuta la guarigione avrebbe potuto prendere tante decisioni, ma tra tutte sceglie di seguire Gesù. Cristo-luce diventa cammino da seguire. Seguirlo è dare senso pieno al mio vivere.
Ecco la ragione per cui ora io sono qui per ancora pochi giorni a Bari, con la nostalgia nel cuore per il saluto ai miei fratelli e per spiccare il volo ad una nuova destinazione “Cirò Marina“, dove vivrò una nuova esperienza di vita comunitaria passionista e con cuore grato e pieno di gioia. Gli dico:
mi hai chiamato Signore? Eccomi!
A questo articolo sono profondamente legato perchè è la testimonianza di fede di chi ho trovato nella fede, è il ricordo indelebile nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore di un’amicizia bella e sincera, è la conferma che tutti coloro che ci dona il Signore anche per un breve momento è un dono di inestimabile valore.