Fonte dell’articolo silvestrini.org
Il mestiere di seguire Gesù è molto impegnativo: non consente distrazioni; è un’occupazione a tempo pieno. Il Cristo è un maestro diverso dagli altri: l’aderire a lui non si presenta come un sedersi attorno ad una cattedra, ma è un “camminare dietro”: un instancabile protendersi in avanti. Bisogna seguirlo e diventare suoi discepoli con prontezza e decisività: è una via difficile, di disagio, di povertà, di stenti, ma anche la via sicura, quella che consente di pensare e credere di spendere la vita nel modo migliore possibile. Non possiamo mai dimenticare chi è colui che chiama, chi seguiamo, dove egli vuole condurci, quali strumenti di grazia egli ci offre per renderci possibile la sequela. I veri discepoli di Cristo ci affascinano per la loro vita, per i loro esempi, per la loro pace profonda. Anche oggi sono molti i chiamati, pochi coloro che hanno il coraggio di rispondere con generosità e sollecitudine. Se magari tu senti la voce del Signore che chiama ad una sequela “più da vicino”, non necessariamente nella vita dei voti religiosi, non esitare di rispondere. Di’ con la Madonna Santissima: “Eccomi!, Fiat voluntas tua”.