Le Lettere di Paolo Falcone – Che gioia: Eugenio Melandri può di nuovo celebrare la Messa

Introduco brevemente Paolo Falcone, che ha conosciuto il blog da quando ci siamo detti disponibili come blog ad essere punto di incontro virtuale per ex-preti ed ex-suore che cercano lavoro: faccio due piccole precisazioni per rendere a tutti chiaro lo scritto.
La prima. Paolo Falcone preferisce non descriversi come “ex prete” ma come prete “in servizio non evidente”, penso sia intuibile cosa intende e certamente potrà lui stesso chiarirlo quando vorrà o quando qualcuno glielo chiederà.
La seconda si riferisce a quando parla di Eugenio Melandri come “prete sposato”. Ora, mentre Paolo Falcone ha ricevuto il sacramento del matrimonio, risulta che Melandri sia unito solo in matrimonio civile con “Betta” (per rispetto, metto il nomignolo tra virgolette), la persona che scrive il whatsapp riportato sul profilo fb di Melandri. Scrivo “solo” perché, come noto, la Chiesa cattolica riconosce come valido, tra cristiani, solo il matrimonio sacramento. In questo senso, pertanto, Eugenio Melandri non è “un prete sposato”, o, per lo meno, non lo è come Paolo Falcone. Grazie a lui e a tutti quelli che vorranno leggere e intervenire

Salve sono Paolo Falcone, un prete sposato romano marito di Clara e padre di Marianna una bambina di 10 anni. Dopo aver studiato in Gregoriana, alla statale, alla Accademia Alfonsiana sono stato dieci anni in servizio pastorale evidente, sono stato sia in parrocchia, ho insegnato anche alla Link University, e dopo un lungo discernimento decisi, insieme al padre spirituale di cambiare vita e missione. Non sarei stato più al servizio di una comunità pastorale, in modo evidente ma in modo da essere ricondotto allo stato laicale. Non avevo una compagna, non avevo un lavoro, e soprattutto non sapevo spiegare quel disagio per quel mondo che fin da piccolo mi aveva attratto. Si era rotta in me la gioia di essere al servizio evidente del Vangelo. Dopo due anni, dall’uscita dal ministero pubblico, conobbi mia moglie ottenni la dispensa dal celibato, dopo sette anni avemmo nostra figlia Marianna.
Oggi una grande sorpresa e una rinnovata gioia: un prete sposato, Eugenio Melandri, è stato riammesso nella diocesi di Mons. Zuppi a Bologna. Eugenio, era stato sospeso a divinis, e ricondotto allo stato laicale poiché aveva partecipato come candidato, poi eletto alle elezioni, come parlamentare di Democrazia Proletaria. In sostanza gli veniva proibito di presiedere la celebrazione eucaristica e veniva ricondotto allo stato laicale cioè sollevato dagli obblighi tipici dei sacerdoti cioè obbedienza al vescovo, pregare per il popolo di Dio etc. Dopo ventotto anni il card Zuppi lo reintegra, in accordo con le congregazioni romane, nel clero di Bologna, togliendo quella pena causata dalle sue scelte che rischiavano di dividere più che unire. Questo a tutti noi che ci siamo sentiti in esilio, a volte caduti nella damnatio memoriae e nel oblio, ci fa fa ben sperare: non si è raccorciato il braccio di Dio …
Questa oltre ad essere una porta aperta, è sicuramente un segnale di lettura dei segni dei tempi. La tradizione è sempre saper leggere i segni dei tempi incarnati nelle situazioni degli uomini e delle donne. Questo passaggio importante, di cui sicuramente Papa Francesco sarà stato informato, manifesta una attenzione e un equilibrio che sicuramente aprirà nuove strade. Una visione satellitare della evangelizzazione, partendo dalle periferie, una nuova energia disposta ad incontrare anche quelli che come me, hanno fatto scelte che a volte non sono state comprese dalla comunità e dalla gerarchia. Ora, forse, una nuova possibilità per tanti. In Italia ci sono quasi diecimila preti sposati, alcuni con la dispensa dal celibato, altri non hanno voluto o non hanno avuto questa grazia, ma oggi potrebbero avere ancora delle occasioni per evangelizzare e servire a loro modo, la comunità sia sociale, sia dei credenti.
Comunque ogni cosa va fatta con ordine ed equilibrio. Non è una strada nuova ma rinnovata, non è una strada per tutti. Infatti i preti sposati, secondo me, hanno ricevuto una doppia chiamata: una al sacerdozio ministeriale e una al matrimonio. La chiesa madre e maestra potrebbe tra poco dire che anche chi ha ricevuto la chiamata al matrimonio potrebbe essere chiamato al sacerdozio ministeriale .
Non sappiamo dove lo Spirito porterà la Chiesa, sappiamo sicuramente che Dio è Grande Generoso e Giusto e metterà la Chiesa nelle migliori condizioni per evangelizzare e salvare tutti i suoi Figli.

 



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