Il Granellino: (Mt 9,1-8)

il granellino
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“Mi confesso solo davanti a Dio”, dicono alcuni (o molti) cattolici. Io personalmente avrei molta paura di confessarmi davanti a Dio, pur credendo nella sua misericordia. Il Curato d’Ars, avendo avuto la grazia di vedere i suoi peccati veniali, tremò di paura. Così anche il profeta Isaia gridò di paura nel vedere il volto di Dio Trinità. Nella sua infinita sapienza e misericordia ha dato ai suoi sacerdoti (peccatori anche loro) il potere soprannaturale di perdonare i peccati degli uomini.
Se io dovessi confessare i miei peccati solo davanti a Dio, mi sorgerebbe un grande dubbio: “Dio mi ha perdonato?”. Invece sono certo che, nell’ascoltare le parole del sacerdote: “Io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” lascio il luogo della confessione dei miei peccati con la sicurezza di essere stato perdonato. Ovviamente ciò non si verifica se la confessione non viene fatta con una profonda contrizione del cuore. Purtroppo, molte confessioni sono una perdita di tempo per il fatto che mancano i presupposti per una vera confessione che generi la conversione del cuore.
C’è il rifiuto di confessare i propri peccati a un sacerdote per mancanza di umiltà: non si vuole perdere la faccia davanti a un uomo come per paura di essere giudicati. La confessione è un atto di umiltà che ci libera dalla nostra paralisi interiore. È il peccato che non ci fa camminare verso il paradiso. Il peccato paralizza la nostra lingua in quanto non ci fa pregare. Il peccato paralizza il nostro cuore in quanto non ci fa amare. Il peccato paralizza le nostre mani in quanto non ci fa essere generosi verso i poveri. La vera confessione è liberazione. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo a Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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Informazioni su Padre Lorenzo Montecalvo 985 Articoli
Sacerdote, scrittore, autore de "Il Granellino".

1 Commento

  1. E’ un inganno non aver il coraggio di confessare i peccati davanti al Signore Dio perché Lui sa già quello che abbiamo combinato. Non è solo la gravità del peccato che deve preoccuparci ma oltretutto la sincerità del nostro pentimento.. Il perdono è amore e il Signore Dio non ce lo farà mancare quando vede il nostro non voler più tornare al peccato. Purtroppo molte volte si chiede perdono come se chiedere perdono fosse una tecnica – perdono tecnico – ma non è così, la tecnica è priva di sentimento mentre chiedere perdono è un sentimento. Il Signore Gesù si è fatto uomo per portare il perdono al mondo, essere perdonati vuol dire essere salvati. Per questo mi dolgo sentire nella preghiera tante suppliche per chiedere cose del mondo ignorando il regno dei cieli che fa seguito al perdono. Il mondo è stato abituato a credere nel perdono facile, cioè senza pentimento, il risultato è che non c’è nessun cambiamento. Sì, il Signore è misericordioso, ma la misericordia è il perdono concesso al pentito, cosa mai evidenziata.Credere nella misericordia a prescindere è un inganno satanico.
    Anche il sacerdote può essere stato peccatore, ma se lo è ancora come può rimettere i peccati in Spirito e Verità? Il peccato rompe la comunione con il Signore Dio, chi non è in comunione con Lui come può portare l’amore del Signore Dio – il perdono – al pentito? Malachia dice addirittura che il Signore cambierà in maledizioni le benedizioni del sacerdote che non da gloria al Suo nome.
    Un caro saluto. Giuseppe

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