
Quali sono le tentazioni soprannaturali cui l’uomo viene sottoposto? Sono le stesse tentazioni dalle quali Cristo, nel deserto, è uscito vittorioso.
La prima è “la tentazione del pane”. Il tentatore disse a Gesù: “Se sei figlio di Dio, di’ che questi sassi diventino pane!”. In altre parole il diavolo disse a Gesù: “Se tu credi che tuo Padre celeste ti ama e provvede a te, come mai ti manca il pane? E’ chiaro allora che questo tuo Padre, nel quale hai posto la tua fiducia, non ti pensa proprio! Per questo motivo, lavora e fatica per accumulare pane (denaro)! Questa è l’unica cosa necessaria per vivere bene”. Ma Gesù, che aveva fatto l’esperienza continua dell’amorosa presenza del Padre, rispose: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio!”. In altre parole: bisogna lavorare per il pane, ma non vivere solo per il pane (denaro), perché il pane da solo non è la felicità dell’uomo, piuttosto la felicità è Dio, che poi dona anche il pane all’uomo.
La seconda è “la tentazione del rifiuto della propria storia”. Il tentatore, dopo aver condotto Gesù sul pinnacolo del tempio, gli disse: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, perché gli angeli, comandati da Dio, ti sorreggeranno, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede”. In altre parole: “Se tu dici che tuo Padre ti ama, fa’ questo gesto spettacolare senza paura, perché Egli ti salverà da ogni caduta. Le folle, vedendo questo, ti acclameranno e tu diventerai famoso!”. Ma Gesù rispose: “Non tentare il Signore Dio tuo”. In altre parole: L’amore del Padre celeste, in ogni tempo e luogo, è così radicato in me che non ho bisogno di metterlo alla prova. Il Padre è fedele nell’amore.
La terza tentazione è “la tentazione degli idoli”. Il tentatore, non dandosi per vinto, si accostò di nuovo a Gesù e, mostrandogli tutti i regni del mondo, disse: “Tutte queste cose io ti darò se, prostrandoti, mi adorerai!”. Ma Gesù rispose: “Vattene, Satana! Sta scritto: Adora il Signore tuo Dio e a Lui solo rendi culto!”. In altre parole: io appartengo solo a Dio, dal quale viene la mia vita. Senza di Lui non ho niente e non sono nessuno.
Se, leggendo queste riflessioni, ti sei reso conto che la tua vita cristiana non è stata vissuta corrispondendo all’amore di Dio per te, ti esorto a inginocchiarti davanti a un Crocifisso in questa Quaresima. Prega con il cuore dicendo: “Perdonami, Signore, ho peccato, perché ho creduto che tu non mi amavi…”. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri dei Vocazionisti)