
Come bisogna presentarsi alle Nozze dell’Agnello, cioè alla celebrazione dell’Eucaristia? Anzitutto con l’abito della castità interiore ed esteriore. Senza la purezza di cuore e la castità del corpo non si ha la gioia di vedere e gustare l’Eucarestia. Cos’è la purezza di cuore? Un cuore libero dallo spirito immondo dell’ipocrisia. L’ipocrisia più grave è quella di dare l’impressione di fare il bene per glorificare Dio, invece si cerca la propria gloria. Posseduto dallo spirito immondo dell’ipocrisia, il sacerdote può presentarsi all’altare come un attore sul palcoscenico, il fedele può fare l’elemosina per farsi ammirare dall’assemblea, il predicatore può predicare per dare sfoggio della sua eloquenza, il vescovo può stare all’altare di Dio compiacendosi del ruolo importante che ha nell’assemblea, cioè con l’atteggiamento del pavone. A costoro il Signore si rivolge ironicanente: “Amico, come sei potuto entrare nella sala eucaristica senza l’abito nuziale?”.
Alla festa eucaristica che è lo sposalizio dell’anima con lo Sposo divino si va con l’abito della castità del corpo. I coniugi che non praticano una sessualità casta non indossano l’abito bianco delle nozze. I fidanzati che non vivono il loro fidanzamento castamente non indossano l’abito nuziale. Il clero che non osserva il celibato non indossa l’abito nuziale. A costoro il Signore si rivolge ironicamente: “Amico, come sei potuto entrare in questa sala eucaristica senza l’abito nuziale?”.
Alle nozze dell’Agnello bisogna presentarsi con l’abito della duplice carità: verso Dio e il prossimo. Chi ama il danaro, il potere, lo sport, la macchina, la casa, il lavoro, il padre, la madre, il figlio, il marito più di Dio, va a celebrare le nozze dell’Agnello senza l’abito nuziale. A costoro il Signore si rivolge ironicamente: “Amico, come sei potuto entrare in questa sala eucaristica senza l’abito nuziale?”.
Chi non perdona, non è generoso verso i poveri, calunnia in segreto il proprio fratello, non dà la giusta paga agli operai, si sente superiore agli altri ed è razzista, a costoro il Signore si rivolge ironicamente: “Amico, come sei potuto entrare in questa sala eucaristica senza l’abito nuziale?”.
Dopo questo commento al Vangelo di oggi, non mi resta altro che dire con umiltà: “Signore, abbi pietà di me peccatore e non farmi cacciare fuori dalla sala dai tuoi angeli”. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)