
“Padre, non chiedermi di perdonare mio fratello un’altra volta, perché, grazie alla mia bontà, già l’ho perdonato sette volte. Ora basta!”, così mi diceva un penitente tempo addietro. Anche Pietro pensava di essere buono nel perdonare per sette volte chi l’aveva offeso. Pensava di essere buono perchè i rabbini insegnavano che si doveva perdonare fine a tre volte.
Ma Gesù ricorda a Pietro che la vera bontà consiste nel perdonare sempre. E non solo sempre, ma anche di cuore. Che significa perdonare di cuore? Purtroppo, molti cattolici non hanno capito cosa significhi perdonare di cuore. Questo perdono può essere vissuto e dato gratuitamente se tu ed io siamo ricolmi di Spirito Santo.
Giorni fa è venuta a farmi visita una coppia di amici che, dopo una vita senza Dio, si sono convertiti a Dio seriamente. Durante il nostro colloquio, il nome di un nostro amico fu menzionato. Franca (nome fittizio) mi interruppe dicendomi: “Lorenzo, ti ricordi quando questo nostro amico ti mandò una lettera accusandoti di molte cose non vere?”. Ed io con profonda sincerità risposi: “A dire il vero, non ricordo affatto!”. Il che dimostra che io avevo totalmente rimosso e cancellato dalla mia memoria l’offesa. Questo però non significa che perdono sempre così. A volte anch’io dico: “Ti ho perdonato, ma non ho dimenticato l’offesa”. Questo avviene soprattutto quando non mi nutro di vera preghiera.
Oggi cosa mi spinge a perdonare chi mi delude, chi mi fa del male, chi mi è ingrato? La consapevolezza che il Signore mi ha perdonato i grandi peccati che ho commesso. A paragone delle offese che ho fatto al Padre celeste quelle fatte a me sono davvero pochissima cosa. Quando il Diavolo mi spinge a non perdonare, metto subito davanti ai miei occhi i peccati che il Signore mi ha perdonato di cuore. Un ultimo consiglio: Non dire: “Ti perdono, ma ora non ti voglio più vedere”. Ciò significa che non hai perdonato. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)