Voglio sperare che tu sia un angelo. Per diventare un angelo, cosa bisogna fare? Bisogna diventare come un neonato. In che cosa consiste la bontà di un neonato? Anzitutto il neonato non rifiuta mai l’abbraccio amoroso della madre o del padre. Anzi, quando non si sente abbracciato dalla madre o dal padre, piange. Smette di piangere solo quando si sente carnalmente abbracciato. Solo quando diventa adulto non sente più bisogno dell’abbraccio materno o paterno. Vuole dare e ricevere altri abbracci. L’uomo di fede adulta rimane sempre neonato in relazione a Dio Padre e Creatore. Crescendo in età e sapienza divina, sente sempre l’innato bisogno dell’abbraccio amoroso del Padre celeste.
Bello quel canto religioso che dice ABBRACCIAMI, SIGNORE.
Chi si fa abbracciare da Dio Padre – Madre sa poi dare abbracci di amore autentico.
Il neonato non vive nella paura. Se fuori ci sono lampi, tuoni, piogge torrenziali e terremoti, lui si sente protetto e sicuro tra le braccia materne o paterne.
Il cristiano adulto nella fede non vive nella paura, ansia o, peggio ancora, nell’angoscia, neppure quando attraversa momenti di dolore, sofferenza, delusione e precarietà economica.
Egli è profondamente consapevole che “tutto concorre al bene di coloro che amano il Signore”, come dice san Paolo. Non si sente mai abbandonato o non amato dal Padre celeste.
Il neonato è tenero. Non è violento, aggressivo e prepotente. Non è classista. Non è arrivista. L’uomo di fede che è ricolmo di spirito d’infanzia non lotta e non briga per aver il primo posto, fa comunione con tutti, non fa distinzioni e non disprezza nessuno.
Avere lo spirito d’infanzia non significa essere infantile. Amen. Allelluja.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)