“CHI VUOLE ESSERE MIO DISCEPOLO, RINNEGHI SE STESSO”, ci comanda Gesù. Bisogna dire subito che il Signore non vuole che noi ci consideriamo un nulla e che non ci sforziamo di crescere nelle nostre facoltà intellettive, volitive, fisiche, artistiche e scientifiche e spirituali. Per niente affatto. Egli ci ha creati e poi, dopo il peccato originale, ci ha redenti con il suo Sangue versato sulla Croce per renderci forti, sapienti, intelligenti e, soprattutto buoni. Cosa allora il Signore vuole da noi che conosciamo il Vangelo? Egli vuole che noi rinneghiamo tutto ciò che non ci fa crescere come figli di Dio per essere perfetti nell’amore. Dobbiamo rinnegare l’io che non è immagine e somiglianza di Dio Trinità. Non dimenticare mai che l’uomo fu creato ad immagine e somiglianza di Dio. Il peccato originale ha messo nel cuore dell’umanità cattivi pensieri e sentimenti che diventano azioni. Cristo è venuto, è morto ed è risorto per ridarci di nuovo quella immagine e somiglianza di Dio. Ad una condizione però: che l’uomo ascolti e accolga Gesù Cristo perché viva secondo i pensieri e i sentimenti del Padre celeste.
Per diventare di nuovo perfetto nell’amore, l’uomo deve rinnegare di essere superbo, iroso, invidioso, possessivo, goloso, lussurioso, avaro e pigro. Questo è chiamato cammino di conversione. Si passa dall’io a Dio. È un cammino faticoso, ma bello. È una fatica che porta alla scoperta del vero io. Se oggi il tuo io ti spinge ad essere violento, sforzati di essere mansueto. E così via. C’è una sola croce nella vita ed è la croce della conversione. Chi si impegna a portarla diventerà grande davanti a Dio e agli uomini. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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