
Quando ero piccolo e, camminando per le strade del mio piccolo paese, mi capitava di trovare per terra una monetina, provavo una grande gioia perché potevo comprare un cono di gelato. Avanzando in età, ho trovato un altro tesoro: il dono della fede, della vita religiosa e del sacerdozio. Per avere questo triplice dono, non ho dovuto vendere niente, perché non avevo niente da vendere. Quello che ho dovuto vendere ( lasciare) è stato solo il paese natio e gli affetti familiari. Tutto è stato un dono gratuito del Signore.
Con il passare degli anni ho compreso sempre più e meglio il tesoro di valore soprannaturale che il Signore mi ha affidato. Per custodire, mantenere e apprezzare questo inestimabile tesoro ho dovuto vendere un gioiello. Qual è questo gioiello? La mia volontà che, molte volte, non era in sintonia con quella del Signore. Non nascondo che qualche volta il ladro (diavolo) ha cercato di rubarmi questo tesoro, ma il Signore non l’ha permesso. Certo, non posso dire come San Francesco: “Mio Dio e mio Tutto!”. Sono ancora legato a qualche idolo che non mi fa vedere e gustare il Signore in pienezza.
Una cosa è certa: più si conosce e si sperimenta la tenerezza di Dio più si è pronti a vendere qualche tesoretto a cui si è gelosamente attaccati. Per esperienza personale posso dire che più vendiamo i beni di questo mondo per amore del Signore, più Egli ci ricolma di beni soprannaturali.
A cosa hai rinunciato per seguire il Signore? Oggi cosa t’impedisce di essere totalmente del Signore? Come e dove hai trovato la perla preziosa del regno di Dio?
Cos’è l’idolo? È quella cosa o persona che ti fa dire: “Senza di te non posso vivere”. Senza Dio non possiamo vivere. Ecco perché è mortale vendere Dio per comprarsi un tesoro di questo mondo. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
P.S. : LA PERLA PERDUTA è un libro di P. Lorenzo che aiuta catechisti e preti nell’insegnare la preghiera del cuore. Per richiederlo, telefonare ai seguenti numeri 331 3347521 – 3493165354.