I discepoli dicono a Gesù: “Maestro, spiegaci la parabola della zizzania”. Se i cattolici avessero l’umiltà dei primi discepoli, la Chiesa sarebbe piena di cristiani illuminati. Solo chi è umile, vive con la consapevolezza di essere ignorante e di non sapere tutto. Molti anni fa una donna mi disse: “Padre, io non frequento la Chiesa da molti anni. Voglio ritornarci. Voglio confessarmi e farmi la Comunione. Però le dico subito che sono profondamente ignorante circa il significato del Sacramento della Confessione e dell’Eucaristia. Anzi, le confesso la mia ignoranza che non so neppure qual è il significato della parola “Sacramento”. La sua umiltà mi stupì e il suo desiderio di capire i misteri della fede cattolica mi diede lo zelo per spiegarle i misteri della fede cattolica. Bene, dopo sei mesi di catechesi settimanali, alle quali la donna partecipò con assiduità e con grande desiderio di apprendere, ella mi disse: “Padre, se vuoi, vorrei confessarmi per poi celebrare e ricevere l’Eucaristia!”. A questa notizia, il mio cuore sussultò di gioia. La Confessione durò un’ora. Senza esagerare, posso dire che il pavimento era bagnato di lacrime. Quella donna, posseduta dalla Verità, non ha mai più lasciato la Chiesa. Per molti suoi amici e parenti oggi è un esempio vivo di fede, speranza, ma soprattutto di carità.
Girando per la predicazione, constato che ci sono molti cattolici che ignorano la dottrina cristiana. Dove c’è ignoranza, non c’è fede. C’è solo una religiosità naturale che porta i cristiani a credere in un Dio secondo una immagine e somiglianza umana. A molti cattolici si può rivolgere il rimprovero che Gesù rivolse ai Farisei e agli Scribi: “Voi adorate un Dio che non conoscete”.
Di chi è la colpa di questa crassa ignoranza che dimora nella Chiesa Cattolica? Io l’attribuisco anzitutto al clero che ha poca volontà di istruire, ammaestrare e catechizzare.
La fede viene dall’ascolto, dice San Paolo. Perciò, cari lettori, mossi dallo Spirito chiedete ai vostri parroci di ammaestravi circa le verità evangeliche. È un vostro diritto. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)