IL GRANELLINO (Mt 10,17-22)
Oggi nel mondo ci sono tribunali in cui i cristiani che hanno accolto Gesù vengono condannati a morte, forse non fisicamente ma moralmente. Se tu dirai che l’aborto è un crimine il giudice disonesto ti giudicherà come un criminale e quindi ti condannerà a morte. Se tu insegnerai ai tuoi alunni che il matrimonio avviene solo tra un uomo e una donna, il giudice disonesto ti condannerà a morte. Se tu insegnerai che il mondo è stato creato da Dio, il giudice disonesto ti condannerá a morte. Nella stessa Chiesa, un domani se tu professerai che l’Eucaristia è il corpo e il sangue di Cristo, il tribunale ecclesiastico ti lapiderà a morte. Se tu professerai che il matrimonio è unico e indissolubile, il tribunale ecclesiastico ti lapiderà a morte. Se tu crederai e insegnerai che esiste l’Inferno ti lapideranno a morte. Se crederai che Gesù Cristo è il Figlio del Dio vivente, ti lapideranno a morte come Stefano, il primo martire della Chiesa di Cristo. Nelle stesse nostre famiglie ci possono essere tribunali civili ed ecclesiastici sin da ora possiamo vedere nelle nostre famiglie mariti che perseguitano le mogli perché aderiscono a Gesù Cristo, figli che perseguitano i genitori perché sono ferventi cristiani, suocere che odiano le nuore perché fanno la volontà di Dio. Come si comporta il cristiano quando viene perseguitato, lapidato e messo a morte a causa di Gesù Cristo? Il vero cristiano si comporta come Stefano. Mentre veniva lapidato a morte, Stefano, ricolmo di Spirito Santo, pregava dicendo: “Padre perdona loro!”. Fece la stessa preghiera di Gesù mentre moriva in croce. È perdonando che i cristiani manifestano di essere figli di Dio e discepoli di Gesù Cristo. Se tu oggi vieni perseguitato a causa del nome di Gesù Cristo, come ti stai comportando con i tuoi persecutori? Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
