Il lavarsi le mani spesso e soprattutto prima di mettersi a mensa è una norma igienica molto importante. Bisogna osservare questa norma soprattutto in questo tempo di pandemia. Per gli Ebrei questa norma era diventata anche una norma religiosa. Chi non la osservava non era considerato un Ebreo pio e osservante della legge di Dio. Per molti di loro la religione era diventata puro formalismo ed esteriorità. Se si lavavano le mani, ma imbrogliavano nel loro commercio, per loro era tutto ok. Se andavano nella sinagoga a pregare, ma odiavano il proprio nemico, per loro era tutto ok. Perciò Gesù li rimprovera dicendo: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me!”.
Il formalismo è sempre una grande tentazione nel praticare una religione. Bisogna apparire piuttosto che essere. Il cristianesimo non è una religione. Bisogna adorare Dio in spirito e verità. Lo spirito del cristianesimo è che non possiamo e non dobbiamo limitare la presenza di Dio in un ritualismo vuoto di amore verso Dio, noi stessi e il prossimo. Dio può agire e operare, se vuole, anche senza riti. La verità del cristianesimo è che Dio è amore. Chi non ama può andare a messa ogni giorno, ma non appartiene a Cristo.
Il Signore vuole dall’uomo un cuore puro e mani innocenti. Ingaggiamo una battaglia contro tanto formalismo che ancora pratichiamo nella nostra Chiesa. Il bigottismo è ancora una grande piaga nella Chiesa. “Misericordia io voglio e non sacrifici” ci ricorda il Signore. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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