GESÙ non si rivolge alla folla dicendo: “Chi ha toccato il mio mantello”, ma: “Chi mi ha toccato?” In altre parole: “Chi ha mosso il mio cuore a compassione?”. È chiaro che non è stato il mantello a guarire la donna, ma la sua fede in Gesù Cristo. Il mantello, indossato da Gesù, può essere chiamato “sacramentale”. Cos’è un sacramentale nella vita liturgica della Chiesa? È un oggetto sacro, una immagine sacra, una reliquia che ci ricorda un episodio della vita Gesù, della Madonna o di un Santo. La devozione ai sacramentali è cosa buona perché essi ci fanno pensare subito al soprannaturale, ma non ci danno la vita eterna. Per ignoranza, molti cattolici credono che i sacramentali abbiano in sé il potere di fare miracoli e prodigi. Per esempio, sempre per ignoranza si contempla più la bellezza di una statua piuttosto che contemplare le virtù del Santo che la statua rappresenta.
Come dico sempre, i sacramentali (Crocifisso, acqua santa, altare, Bibbia, Rosario, chiesa, immagini e statue sacre, reliquie dei santi, benedizioni) non sono degli amuleti.
Molti cattolici cercano più i sacramentali che i sacramenti. Attraverso i sacramenti Gesù agisce dando la vita eterna. È quello che è avvenuto nella seconda parte del Vangelo in cui Gesù personalmente ridona la vita alla ragazza morta. Fare una preghiera di guarigione è importante, ma ricevere Gesù Eucarestia con fede è senz’altro guarigione. Non tocchiamo Gesù, ma viene in noi donandoci la sua stessa vita. È senz’altro bello fare una preghiera perché il Signore perdoni i nostri peccati, ma si sperimenta la tenerezza e la misericordia del Signore nell’incontro con Lui attraverso il Sacramento della Confessione.
L’opera di salvezza di Gesù continua attraverso i Sacramenti. Se sei ammalato è confortante mettere l’immagine di una Santo sotto il cuscino, ma è di gran lunga più efficace chiedere di ricevere il Sacramento dell’Unzione degli infermi. Chi ha orecchio per intendere intenda! Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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