Per molte coppie, in questa generazione, il matrimonio è solo una prova e non un impegno ad amare per sempre, nonostante che si sposino in chiesa promettendosi amore fedele e indissolubile davanti a Dio e alla comunità cristiana. Per noi cristiani il matrimonio è sacro e l’impegno alla fedeltà in esso è altrettanto sacro e irrevocabile. Se il coniuge cristiano non si impegna costantemente a rimanere fedele alle promesse liberamente fatte non è sposo (o sposa) nel senso pieno e cristiano della parola. Il “Sì” pronunciato, liberamente e per amore, davanti a Dio e alla comunità rimane sempre valido anche quando, tanto per fare un caso, la moglie, con gli anni, ha perso l’avvenenza del primo incontro. L’amore promesso davanti a Dio è eterno perché Dio è eterno. Solo la morte, che è fuori dalla volontà dell’uomo, annulla i voti matrimoniali. L’amore è un dono di Dio. Chi non vive in comunione con Dio non conosce l’amore. Perciò è importante per la coppia non allontanarsi dalla chiesa dopo il rito del matrimonio, per continuare un cammino di fede. La coppia che prega insieme rimane unita per sempre. La preghiera ti dona la forza di amare l’altro anche quando non lo merita. L’unione con Dio sublima l’amore umano che è molto debole e volubile. Il matrimonio è bello perché è voluto da Dio. Sì, la vita coniugale è difficile, ma non impossibile. La vita coniugale è fondata sul perdono reciproco. Se non si ha nel cuore Dio è difficile dire: “Perdonami”, ed è ancora più difficile dire: “Prima che tu mi chiedessi perdono io ti avevo già perdonato”. La vita coniugale è fatta di gesti e di parole di tenerezza. Chi non ha Dio nel cuore è sgarbato, violento e arido nei sentimenti di mansuetudine e umiltà. Chi è divorziato ed è risposato civilmente può ricevere l’Eucarestia? Il Catechismo della Chiesa cattolica dice di no. Amen. Alleluia.