
Il frutto di ogni obbedienza agli insegnamenti di Gesù è una profonda gioia (beatitudine) interiore che il mondo non può dare. Il mondo offre i piaceri, ma non la gioia. Il piacere passa come un soffio di vento, ma la gioia rimane. Chi vive solo per cercare il piacere è posseduto da una inquietudine incredibile. Il sensuale è sempre alla ricerca del piacere. E quando non lo sperimenta cade in depressione. L’uomo spirituale invece cerca la gioia che viene da Dio. E passa da una gioia ad un’altra gioia più profonda.
Dopo questo preambolo, vorrei fare una breve riflessione sulla beatitudine. “Beati i miti…”. La violenza sugli altri procura piacere. Dare uno schiaffo procura piacere. La vendetta procura piacere. La visione del nemico che soffre procura piacere. Il volere incutere paura agli altri procura piacere. Il mettere in croce una persona procura piacere. Il piacere illecito (lo dico per esperienza) si trasforma in dolore e sofferenza. Una volta dissi a un penitente che voleva vendicarsi: “Perdona chi ti ha offeso!”. E mi obbedì. Il giorno dopo, incontrandolo di nuovo in chiesa, gli chiesi: “Cosa hai sperimentato nel perdonare?”. Ed egli: “Una grande gioia”. Oggi leggi il Vangelo e vedi quale di esse non stai mettendo in pratica. Beato te se la metterai in pratica. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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