La prima cosa che Gesù fa prima d’insegnare è guardare i suoi discepoli negli occhi. Oggi Gesù c’insegna cosa significhi relazionarsi, autenticamente e sinceramente, con l’altro. Se qualcuno ti parla e non ti guarda negli occhi significa che non ti ama e non ti sta dicendo o insegnando la Verità.
Quando parlo a piccole o grandi comunità, il Signore non vuole che io insegni dall’ambone, ma mi spinge ad andare in mezzo all’assemblea perché io e gli ascoltatori dobbiamo guardarci negli occhi. Gli occhi rivelano quello che c’è nei nostri cuori. Come si dice, gli occhi sono la finestra dell’anima.
Gli occhi rivelano se c’è amore o disprezzo nel tuo cuore, indifferenza o interesse fervore o tiepidezza, sincerità o falsità, ira o tenerezza, tristezza o gioia. Gli occhi di Gesù erano pieni di amore e di compassione. I suoi occhi erano fissi sui suoi discepoli come gli occhi di questi erano fissi su Gesù perché loro percepivano che il Maestro li amava nonostante la loro ignoranza.
Purtroppo oggi, quando si dialoga, si preferisce non guardare l’altro negli occhi. Perché? Forse perché si considera l’altro una cosa e non una persona? Forse perché non c’è sincerità nel dialogo? Forse perché si ha paura dell’altro?
Oggi si preferisce dialogare attraverso messaggi inviati con il cellulare. Magari si mangia insieme e si sta in silenzio. C’è mutismo. All’improvviso squilla il telefonino del padre di famiglia che annuncia l’arrivo di un messaggio. Cosa vede o legge il padre? Vede che il figlio, seduto accanto a lui, gli ha inviato un messaggio che dice: “Papà, stasera esco con la mia ragazza!”.
Negli ultimi tre anni viaggio molto in treno. Ci sono viaggiatori che si siedono di fronte o accanto a me senza mai alzare gli occhi o dire una parola. Il loro sguardo è sempre rivolto verso il basso. Per loro non esiste nessun altro. I loro occhi sono rivolti solo su loro stessi.
Che tristezza! Siamo una generazione infastidita dalla presenza dell’altro. Ci sentiamo autosufficienti. Abbiamo paura gli uni degli altri.
Signore, apri i nostri occhi perchè accogliamo l’altro per comunicargli la beatitudine che è nel nostro cuore. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
Il Granellino: (Lc 6,17.20-26)
Padre Lorenzo aveva scritto tempo fà il suo testamento : IL GRANELLINO (Lc 24,46-53)
Don Lorenzo è tornato alla casa del Padre
Preghiamo intensamente per p. Lorenzo di Montecalvo ❤
Il Granellino: (Mc 7,24-30)
Notizie da P. Lorenzo di Montecalvo
Preghiamo per P. Lorenzo di Montecalvo
Il Granellino: (Mc 7,1-13)