Accogliere i peccatori non significa condividere il loro peccato. Quando nel peccatore arriva la consapevolezza di cosa ha fatto il peccato nella propria vita, se non si è circondati dall’affetto delle persone, la tentazione di disperarsi è forte. Ecco perché, quando viene rimproverato dai presunti santi di farsela con i peccatori pubblici, Gesù esclama dicendo: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”. È proprio vero: se il malato viene lasciato solo nella sua malattia è destinato a morire. Standogli vicino, amandolo e dandogli una cura adeguata alla sua malattia, grande è la possibilità che guarisca, anche se la sua malattia è grave. Il medico è chiamato a dare speranza di guarigione all’ammalato, anche a quello che ha perso ogni speranza. Se poi l’ammalato rifiuta la cura e vuole vivere senza la volontà di guarire, peggio per lui. Oggi nella Chiesa si è formato un gruppo di cattolici che sono moralisti, legalisti e intransigenti. Sono cattolici che, essendo fedeli alle norme della Chiesa, pensano di essere perfetti, giusti e santi. Per questo motivo si sentono in diritto di giudicare, di disprezzare e persino di condannare chi non è come loro. Sono cattolici senza lo spirito di misericordia. “La misericordia – dice la Sacra Scrittura- ha sempre la meglio sul giudizio”. Oppure: “Misericordia io voglio e non sacrifici!”. Certo, bisogna annunciare la Verità con fermezza, ma anche con speranza e misericordia. Ripeto: avere misericordia non significa dire al peccatore: “Continua a vivere nel peccato perché Dio è misericordia”. Ma mi chiedo: la Quaresima non ci ricorda che siamo tutti malati, cioè peccatori? Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri dei Vocazionisti)
Il Granellino: (Lc 5,27-32)
Padre Lorenzo aveva scritto tempo fà il suo testamento : IL GRANELLINO (Lc 24,46-53)
Don Lorenzo è tornato alla casa del Padre
Preghiamo intensamente per p. Lorenzo di Montecalvo ❤
Il Granellino: (Mc 7,24-30)
Notizie da P. Lorenzo di Montecalvo
Preghiamo per P. Lorenzo di Montecalvo
Il Granellino: (Mc 7,1-13)