
Le folle cercano Gesù. Lo cercano non per essere istruite e ammaestrate, ma per essere sanate da ogni sorta di malattia. Se alla gente dite: “In parrocchia si da inizio a un corso di castechesi per comprendere e vivere meglio il Vangelo”, puoi essere certo che le adesioni sono davvero poche. La gente non vuole perdere tempo ascoltando la parola di Dio che ha il potere di guarire le nostre infermità interiori che, molte volte, sono anche causa di malattie fisiche. Se invece si dice che in parrocchia viene un prete o un fedele che ha il carisma delle guarigioni, la chiesa si riempie all’inverosimile.
Una volta chiesi a una donna: “Tu vai a messa ogni domenica?” Ed ella: “No, padre. Però ogni mese vado a una messa di guarigione che si celebra nella parrocchia di un paese vicino al mio. La chiesa è sempre gremita. Io ci vado perché voglio guarire dalla mia infermità, la depressione”.
A mio avviso, in ogni messa che si celebra c’è Gesù che guarisce, anche quando l’assemblea presente è costituita da pochi fedeli.
Dove c’è la folla c’è molta distrazione e poca preghiera. Per quello che capisco leggendo e meditando il Vangelo, Gesù amava stare con i piccoli gruppi. Egli non cercava di essere attorniato dalla folla. Spesso Gesù diceva alla folla: “Voi mi cercate perché volete vedere segni, prodigi e miracoli, ma non perché volete conoscere la Verità. Ma io vi dico: Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.” Gesù non si faceva affascinare dalla folla. Egli spesso amava stare con i piccoli gruppi che erano desiderosi di ascoltare la sua Parola.
La Parola di Dio, ascoltata e messa in pratica, come l’Eucaristia ha il potere di guarire ogni sorta di infermità. Oggi, la medicina guarisce molte malattie fisiche.
Ma non quelle dello spirito e della mente che sono frutto di una vita vissuta senza la Verità del Vangelo. Ecco perché i preti, dietro l’esempio di Gesù, devono svolgere prima di tutto il ministero della Parola, anche quando c’è una sola persona ad ascoltare.
Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)