Il Granellino (Lc 19,1-10)
“Scese in fretta e, pieno di gioia, lo (Gesù) accolse a casa sua.”, scrive Luca. Quante volte ho meditato l’episodio dell’incontro di Zaccheo con Gesù, ma non mi ero mai soffermato a meditare le parole appena riportate. Questa mattina lo Spirito ha voluto che io custodissi gelosamente queste parole. Bene, tu ed io spesso non andiamo incontro a Gesù in fretta perché, ingannati dal diavolo. Pensiamo che Gesù entrando nella nostra vita, venga a toglierci la gioia di vivere. Così, purtroppo, andiamo incontro a Gesù come se, inseriti in un corteo funebre, accompagnassimo, a passo lento, una salma al cimitero. Siamo sinceri: quanti fedeli la domenica mattina si affrettano ad andare a messa? Se bisogna andare allo stadio per vedere una partita di calcio, si va in fretta per arrivare molto prima dell’inizio della partita. Cosa invece vediamo nelle nostre chiese? Vediamo che, all’inizio della celebrazione eucaristica le chiese sono semivuote e i fedeli entrano in chiesa lentamente a celebrazione già iniziata. Che tristezza! L’andare in chiesa con lentezza e arrivare abitualmente con ritardo è segno che si ama pochissimo Gesù, che è la nostra festa. Zaccheo accolse Gesù con gioia. La gioia di Zaccheo scaturì dalla consapevolezza di sentirsi benedetto e amato da Gesù. Si va incontro alla persona amata con gioia. Ecco perché il salmista grida: “Andiamo con gioia alla casa del Signore”. Chi ama non vede l’ora di stare con la persona amata. Non fare come quel marito che, dopo una giornata di lavoro, malvolentieri ritorna a casa, pensando di andare incontro alla moglie che l’aggredisce appena apre la porta. Chi va incontro al Signore con gioia avrà un cuore che sussulterà sempre pieno di gioia. Amen. Alleluia.