
L’amore viene da Dio all’uomo, e dall’uomo passa poi all’altro. Chi ama Dio autenticamente sa amare se stesso e il prossimo. L’amore cristiano non chiede nulla in cambio, è incondizionato e universale. È proprio l’amore che pratica il samaritano della parabola di oggi. Incontrando un uomo mezzo morto sul ciglio della strada, egli non passa diritto ma si ferma. Anche se ha altre cose importanti da fare, pensa solo a portare aiuto al suo prossimo. Nonostante che quell’uomo sia di religione e di nazionalità diverse dalla sua, egli è pronto ad amare il prossimo in difficoltà, rinunciando alle sue comodità
L’amore del Samaritano non è virtuale, ma concreto. Il suo tempo e il suo danaro sono doni che egli fa gratuitamente per alleviare la sofferenza del suo prossimo. Dio si compiace del Samaritano perché è veramente immagine e somiglianza di Gesù Cristo che, per salvare e sanare l’uomo dalle sue ferite mortali, lascia il cielo s’incarna nel seno della beata Vergine Maria e muore in croce.
Chi non ama Dio vive solo per se stesso. Il prossimo non esiste. È indifferente al dolore e alla sofferenza altrui. Quando s’imbatte nel prossimo che soffre, chiude gli occhi per non vederlo e scappa via velocemente per non sentire il grido d’aiuto.
Uno può dire di amare Dio e anche il prossimo. Ma quale prossimo? Ha deciso di amare solo la propria famiglia e qualche amico fedele. Il resto dell’umanità non gli interessa. Può rimanere a terra ferito mortalmente aspettando la morte.
In questa generazione che vive senza Dio ci sono alcuni che amano soccorre più i cani e i gatti che si trovano in difficoltà che l’uomo sotto la croce del dolore e della sofferenza. Che tristezza!
Lo Scriba e il Sacerdote passano diritto alla vista dell’uomo mezzo morto sul ciglio della strada. Pur essendo uomini del Tempio, non erano però uomini di Dio. Non basta frequentare la Chiesa per essere uomini di Dio. Com’è triste quando, girando per la predicazione, mi si dice: “Padre, il mio parroco non si interessa né dei poveri né degli ammalati”.
Non dimentichiamo le parole di San Paolo: “Piangete con quelli che sono nel pianto!”.
Se metteremo in pratica questo comando, saremo veramente figli di Dio. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)