
È mezzogiorno, l’ora più calda della giornata. Gesù incontra una donna samaritana che sta attingendo acqua dal pozzo. Gesù inizia un dialogo con la samaritana, chiedendole un sorso d’acqua. La donna si meraviglia che un giudeo le chieda
dell’acqua. E Gesù le dice: “Donna, se tu sapessi chi ti sta chiedendo un sorso d’acqua, saresti tu a chiederlo a Lui “.
Chi è la samaritana? È una donna che cerca l’acqua dell’amore, ma, pur passando da un letto all’altro, si sente sempre vuota di amore. Il suo cuore è come un pozzo pieno di acqua inquinata. Gesù che scruta il cuore umano nella sua profondità, con delicatezza le mette davanti il suo peccato, peccato che non le farà mai gustare l’acqua viva della Grazia. Vistasi scoperta nella sua intimità, la donna si rende subito conto che l’uomo che le sta parlando viene da Dio. La presenza di Gesù dallo sguardo purissimo e dalla parola misericordiosa genera nel cuore della donna la nostalgia di Dio. La samaritana è l’uomo che, creato per amore, cerca l’amore in pozzi con acqua sporca. Quali sono questi pozzi? Sesso, danaro, gioielli, vestiti, sport, bellezza fisica, droga, alcool, macchine, politica e così via. Gli idoli non danno la vita, ma la succhiano dall’uomo.
Si diventa schiavi di un idolo, quando si dice ad esso: “Senza di te non posso vivere”. È senza Dio che non possiamo vivere. In questo tempo di paura, si comprende che tutto è vanità.
Che lo Spirito Santo c’illumini sulla verità eterna della nostra esistenza umana. Amen. Amen.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)