Qual è la missione del pastore? La missione del pastore è quella di nutrire adeguatamente il gregge. Ora ci sono due tipi di pastore: il buono e il mercenario. Il buono ha cura delle pecore. Egli conduce le pecore ad acque pulite e a pascoli erbosi e dove non c’è erba velenosa. Il mercenario non ha nessun interesse se le pecore bevano acqua pulita o sporca, o si nutrano di erbe fresche o velenose. Non si interessa neppure se bevano o mangino. Ciò che a lui interessa è ricevere lo stipendio mensilmente. Qual è la missione del capo di una istituzione? È quella di essere un buon pastore. La Chiesa ha bisogno di santi pastori se vuole compiere la missione di essere luce di Verità e sale di amore puro per l’umanità. Per esempio, un vescovo o un parroco che non ha zelo per istruire la comunità che gli è stata affidata, che compie il culto nel tempio frettolosamente, che non gli interessa se cresce in santità, che va sempre in vacanza, che non veglia e prega affinché la comunità viva nell’unione fraterna, è certamente un mercenario. Mai come oggi la famiglia ha bisogno di buoni pastori. I genitori che non si impegnano a trasmettere la fede ai figli, che non si interessano di dove e con chi vanno i figli, che divorziano e si risposano e che non disciplinano i figli sin da quando sono piccoli, certamente sono mercenari, cioè dei cattivi genitori. Anche la scuola ha bisogno di buoni pastori. Un maestro che non è paziente nell’insegnamento, che non educa gli alunni a compiere il proprio dovere, all’onestà, ad essere dei buoni cittadini è senz’altro un mercenario a cui interessa solo lo stipendio. Abbiamo bisogno anche di buoni pastori nel campo della politica che lavorino per i poveri. Che non facciano leggi contro la famiglia e che non amino il potere più del benessere dei cittadini. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
