
IL GRANELLINO (Mt 9,35-38 – 10,1.6-8)
La cosa che mi addolora di più è quando, girando per la predicazione, mi si dice: “Padre Lorenzo, siamo come pecore senza pastore. Il parroco ha poco zelo per l’evangelizzazione. Non abbiamo nessuno che ci istruisca, ci guidi e ci ascolti!”. Sento veramente compassione per queste persone. L’unica cosa che posso dire a queste persone è: “Pregate per noi sacerdoti perché ci convertiamo seriamente al ministero della Parola”. Nel Vangelo di oggi vedo che Gesù non è pigro, statico e indifferente dinanzi a persone che ignorano l’amore e la misericordia di Dio. Egli non sta comodamente seduto in sacrestia a leggere il giornale, a colloquiare o, peggio, a chiacchierare piacevolmente con persone che non hanno niente da fare. Gesù si alza presto al mattino per andare incontro alle persone che hanno bisogno di una parola di verità, d’incoraggiamento, di conforto e di perdono. Egli passa di casa in casa, di piazza in piazza, di barca in barca e di sinagoga in sinagoga per portare speranza dove c’è disperazione, amore dove c’è odio, salute del corpo dove c’è sofferenza fisica. Gesù non si stanca mai d’insegnare. A Lui non interessa se ad ascoltarlo c’è una persona sola o una folla. Gesù ama illuminare, istruire quelli che ignorano il vero senso della vita, la vera fonte della pace e della gioia. Gesù è pieno di amore e compassione; tutti lo cercano, tutti lo vogliono toccare perché da Lui usciva una forza soprannaturale e una sapienza che non era di questo mondo. Dopo la sua morte e risurrezione, salendo alla destra del Padre, Gesù ha donato ai ministri della sua Parola e dell’Eucarestia il suo Spirito perché continuino a compiere opere di vita eterna per glorificare Dio e beneficare l’umanità. Guai a quei ministri che non mettono a frutto lo Spirito ricevuto! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei vocazionisti)