IL GRANELLINO (Mt 8,5-11)
Chi, in casa tua, è a letto, paralizzato e soffre terribilmente? Forse tuo marito con il cancro ai polmoni? Forse tuo figlio con la Sla? Forse tuo fratello con il Parkinson? In questo tempo di Avvento imita il centurione che, confidando nella misericordia di Gesù Cristo, gli chiede di guarire un suo servo che soffre terribilmente a casa sua. La richiesta del centurione è fatta con grande umiltà e fede. Chi si presenta davanti al Signore con superbia Lo troverà sordo alla sue richieste. Chi si sente meritevole di essere ascoltato dal Signore ritornerà a casa sua senza aver ricevuto il miracolo. Oltre all’umiltà nel chiedere ci vuole anche fede. La fede è la piena consapevolezza nell’amore del Signore che asciugherà le tue lacrime. Il Signore non è affatto insensibile al dolore dell’uomo. Se leggi attentamente i Vangeli, vedi che Gesù piange con chi piange e soffre con chi soffre. Se non ti concede quello che tu gli chiedi è perché ciò che tu gli chiedi non è buono per la tua salvezza. Ecco perché bisogna terminare ogni preghiera di richiesta dicendo quello che Gesù disse nell’orto degli ulivi: “Padre, non la mia, ma la tua volontà sia fatta”. In casa tua, oggi, chi soffre terribilmente? Forse tua moglie che è depressa? Forse tuo padre che è alcolizzato? Forse tua sorella che è posseduta dal diavolo? In questo Avvento, ogni giorno, senza stancarti mai, con umiltà presentati al Signore chiedendogli: “Signore, guarisci mia moglie (mio fratello, mia sorella) dalla malattia del suo spirito”. Spesso si prega il Signore per ottenere la guarigione fisica di un nostro parente, ma non di quella fisica che lo potrebbe portare alla morte eterna. L’Avvento è un tempo di guarigione. Prega allora per chi è ammalato nel corpo, ma soprattutto per chi è ammalato nell’anima. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei vocazionisti)