IL GRANELLINO (Mt 4,18-22)
Fin da piccolo a me il Signore non ha detto: “Tu sarai un pescatore di uomini”, ma “Tu sarai un seminatore della mia Parola”. Sono figlio di contadini; per questo motivo Egli non poteva dirmi: “Tu sarai pescatore di uomini”. Con il mare ho pochissima dimestichezza. Però, se non mi sbaglio, sia il pescatore che il contadino hanno entrambi caratteristiche adatte per portare le anime a Cristo. Il pescatore è paziente. Aspetta ore intere e senza
muoversi fino a quando il pesce non abbocchi all’amo. Anche il contadino sa aspettare nove mesi per fare il raccolto. Quanta pazienza nel suo cuore nell’attesa che il seme gettato nella terra germogli, si sviluppi, diventi spiga matura per essere mietuta! Il pescatore è sapiente. Egli conosce i tempi e i luoghi dove andare a pescare. Egli non è così stolto da andare a pescare quando il mare è fortemente mosso e gettare l’amo o la rete dove non passano i pesci. Anche il contadino è sapiente. Egli non va a gettare il seme quando piove forte e il terreno è incolto. Il pescatore non è arrendevole. Se un giorno non pesca nulla, ritorna a pescare con speranza. Anche il contadino non si arrende e non si scoraggia se non c’è stato il raccolto. A Novembre ritorna a seminare con speranza. Sì, il Signore mi ha chiamato ad essere seminatore della sua Parola che ci salva. Mediante la predicazione si riceve lo Spirito, si piange per i peccati commessi, si perdonano le offese ricevute, si conosce l’amore di Dio, si cresce nella fede, ci si converte, la comunità diventa un cuor solo e un’anima sola, vengono distrutte le eresie e i dubbi. La parola di Dio non è da meno del corpo di Cristo. Sì, Gesù mi ha dato un mandato: quello di predicare. Che il fuoco dello Spirito purifichi sempre più le mie labbra e mi renda un annunciatore forte e mite della Parola di Dio che ci salva! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei vocazionisti)