Per me il tempo del Giudizio è quasi arrivato. Ho 72 anni. La mia salute non è esuberante. Quanto tempo ho ancora da vivere su questa terra? Il Signore mi dona di capire che non è molto. Per questo motivo, mentre sono vicino al tramonto del sole, voglio mettermi d’accordo con Lui prima di vederlo faccia a faccia. Non merito il Paradiso, perché non lo sto amando con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le mie energie. Sono ancora molto legato alla mia volontà. L’orgoglio mi perseguita. Mi perseguita anche la fame della stima e dell’affetto del prossimo. Quante imperfezioni! Con San Paolo anch’io dico: voglio fare il bene, ma faccio il male che non voglio. Si, la mia esistenza terrena è giunta al tramonto. Ne sono pienamente consapevole. Il brivido della morte mi viene spesso, ma non mi mette nell’angoscia. Anzi, mi spinge sempre più seriamente a mettermi d’accordo con il Giudice. Come? Impegnandomi a fare penitenza. La vera penitenza consiste nell’amare il Signore e il prossimo sempre più e meglio.
In Purgatorio non ci voglio andare. Suor Faustina ebbe una visione terribile circa le sofferenze in Purgatorio. Perciò pregò il Signore dicendo: “Signore, meglio mille anni di sofferenza qui in terra che un minuto in Purgatorio”.
Il fuoco della penitenza è importante per arrivare davanti al Tribunale di Dio senza macchia di peccato. Ci sono tanti modi di fare penitenza. Quelli che più purificano la nostra anima sono: aiutare i poveri, portare le anime alla conoscenza dell’amore di Dio e perdonare quelli che ci fanno soffrire. Non è mai troppo tardi per convertirsi al Vangelo. Ma fallo adesso. Non dire: Domani. Domani potrebbe essere troppo tardi. Amen Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)