Il Granellino: (Gv 14,23-29)

Da anni sono direttore di SPIRITUS DOMINI, rivista di spiritualità dei Padri vocazionisti. Anni fa un mio confratello scriveva un articolo ogni mese, ma veniva apprezzato e stimato solo da me per le sue riflessioni molto intelligenti e concrete. A dire il vero in comunità non veniva stimato da altri confratelli. Così decisi che i suoi articoli venissero firmati con uno pseudonimo. Ebbene, dopo alcuni mesi alcuni confratelli vennero a dirmi che leggevano volentieri gli articoli di quell’autore e mi chiesero da dove venisse. Questo l’ho raccontato per dire che le parole di Gesù “Nessun profeta è stimato (accetto) nella propria patria” sono vere. A causa sia del pregiudizio che del sentimento dell’invidia, molte volte il profeta non viene apprezzato nel proprio ambiente. Cos’è il pregiudizio? Ecco la definizione che ho letto su Zingarelli: idea errata, anteriore alla diretta conoscenza di fatti o persone, fondata su opinioni personali o convinzioni correnti. Non molto tempo fa un uomo, che mi ha conosciuto e ascoltato personalmente, mi ha detto: “Padre Lorenzo, ti devo chiedere perdono perché, per quello che mi è stato detto di te da una persona, avevo un concetto sbagliato su di te. Ero convinto che mi sarei trovato dinanzi a una persona scorbutica. Ma non è così”. Ammirai quell’uomo per la sua sincerità e umiltà. Cos’è l’invidia? Ecco la definizione di Zingarelli: Sentimento di rancore e di astio per la fortuna, la felicità o le qualità altrui. Il mondo è pieno di invidiosi. L’invidioso ha un volto sempre triste. Dice San Paolo: “Rallegratevi con chi è nella gioia”. Se vuoi che gli altri si rallegrino del tuo successo, rallegrati per il successo altrui. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)