
Fonte dell’articolo silvestrini.org
San Luca distingue due missioni di Gesù: dei Dodici e dei Settantadue discepoli. Poveri, inviati da un povero ai poveri, sono i missionari. Anche se i tempi oggi sono cambiati, in quelli di Gesù era la Comunità che si occupava dei poveri e non direttamente il curato, oggi invece, spesso in mancanza dello Stato è proprio il la Chiesa attraverso il prete a dover, qualche volta mettendo in repentaglio la propria vita, e lo abbiamo visto qualche giorno fa, ad occuparsi degli Ultimi… Ma questa povertà è e rimane uno degli imperativi del tempo della Chiesa, tempo decisivo, che non ha bisogno di crearsi sicurezze al di fuori della certezza della prossimità di Dio. La partecipazione all’esistenza di Cristo, che ha nell’eucaristia il suo momento forte, pone in stato di libertà, povertà, di cammino. Qual sarà il giudizio di Gesù pronuncia sulla nostra esistenza, personale e comunitaria? Perché non sappiamo costruire, accogliere e diffondere la pace? Forse siamo disorientati da troppe false proposte, da falsi profeti di pace e meno attenti a Colui che è autore della vera pace?