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Carissimo Luciano, non ho nessun dubbio che lo Spirito del Signore Gesù sia presente nel pane e nel vino durante la consacrazione, come non ho nessun dubbio che avvenga affinché sia veicolato, tramite il pane/corpo e il vino/sangue, in chi riceve la comunione.
Non credere a questo vorrebbe dire non credere al S. Vangelo e non occorrono testimonianze di quanto successo in alcune consacrazioni.
Purtroppo da 2.000 anni si parla dappertutto di questa verità ma nessuno invita a riflettere che a causa della nostra condizione di peccatori, il Signore non è ancora sceso dalla croce e che continua a lasciarsi spezzare per portarci fuori dall’abisso in cui siamo.
Il sacrificio di Cristo Gesù è diventato un rito o una cerimonia che si fa per abitudine perché il peccato, anche se il mondo ne è strapieno come in nessun altro tempo, è stato privato della sua gravità e piangere per le proprie colpe è diventata una cosa fuori tempo.
Quello che maggiormente mi colpisce e che, pur conoscendo la scrittura che dice: Sacerdoti se non vi decidete a dare gloria al mio nome, cambierò le vostre benedizioni in maledizioni, vi ho maledetto già – Malachia, nessun sacerdote o quasi esamina la propria coscienza per scoprire se sta glorificando il Signore Dio o se stesso.
Non parliamo di quelli che vivono consapevolmente nel peccato mortale e non si preoccupano o non possono più preoccuparsi perché sono spiritualmente morti.
So che la giustificazione è che il Signore passa lo stesso, ma Malachia non dice così.
In questo caso, chi riceve l’eucarestia consacrata da sacerdoti non in grazia di Dio, senza nessuna comunione con Lui, morti perché il salario del peccato è la morte, riceve il corpo di Cristo Gesù?
Se non riceve il corpo del Signore, il corpo di chi riceve chi fa la comunione?
Dicono anche che quando si riceve la comunione ciò che conta è la fede o l’intenzione, mettiamo che questo sia vero, ma siamo sicuri che la fede un normale fedele sia più forte di dello spirito di un sacerdote malvagio? Certamente no!
Conosco persone che ogni giorno fanno la comunione, a parte che basterebbe farla poche volte nella vita per restare in comunione con Lui che non ci abbandona dopo poche ore, qualcuno dovrebbe spiegare loro che per incapacità personale di trattenere il Santo Spirito nel proprio corpo, il Signore è costretto a lasciarsi spezzare ogni giorno.
Questo pero nella migliore delle ipotesi, perché, se quello che ricevono non è il corpo di Cristo Gesù a causa della condizione spirituale del celebrante, ricevono spiriti negativi che po vediamo manifestarsi con il peccato che dilaga nel mondo.
In ogni caso bisognerebbe anche ricordare ai partecipanti alla celebrazione che S. Paolo dice : Chi riceve di questo corpo indegnamente , sarà per la sua condanna.
Il compito del sacerdote non è fare lo sceriffo per scoprire se chi si comunica è degno oppure no, ma ha l’OBBLIGO, di avvertire.
Personalmente credo che festeggiare il Corpus Domini consista nel far proprie queste riflessioni.
Un caro saluto – Giuseppe.
P:S
Avrei piacere di sentire privatamente la tua opinione su questa mia riflessione
Carissimo Giuseppe, ti ringrazio per il tuo commento e per la tua riflessione. Ti ho appena scritto in privato come da tua richiesta. Dio ti benedica!
Caro Luciano, lungi da me mettere in dubbio la presenza del Signore nell’eucarestia, ciò che volevo mettere in evidenza è che quando il celebrante non è in comunione con Lui, non è vero che passa ugualmente, non perché lo dico io ma perché lo dice Malachia.
Ti ringrazio per il “Don” ma ti sei confuso in quanto io sono un laico, ho quindi corretto il tuo commento. In privato ti ho detto che forse sbaglio, ma confermo ciò che penso ovvero che la Santa Eucaristia è troppo grande per pensare a “eventuali” pregiudizi, e comunque non sono nessuno per giudicare. Un caro saluto.
Giudicare vuol dire assolvere o condannare la persona, questo non è dato a nessuno di farlo, ma discernere se un’opera è, secondo le scritture, buona o cattiva questo sì che ci appartiene. Io ho una certa esperienza di esorcismo e posso garantirti che il serpente quando si trova davanti al vero sacro urla, si dispera e si scatena. Ora se il peccato fa entrare il maligno nella persona, come avvenne con Giuda, in un mondo pieno di peccatori è mai possibile che tutti facciano la comunione e nessuno si scateni?
Quando il sacerdote è in comunione con il Signore avviene grosso modo quello che avviene in un impianto elettrico. Se c’è un corto circuito ne soffre ogni punto dell’impianto.
Se il Signore sta soffrendo per noi, per donarci il Suo corpo intriso di Spirito Santo, tutti quelli che sono in comunione con Lui non possono non soffrire con Lui.
Se chi celebra rimane indifferente durante la consacrazione in cui Lui soffre, vuol dire che non è in comunione, agisce come un attore.
In questo caso lo Spirito Santo non passa nell’offerta ed è per questo che nessuno si scatena.
Il mistero dell’eucarestia è troppo grande, ma noi non parliamo del mistero bensì di quello che osserviamo
Chi non è con me è contro di me, dice il Signore, non c’è una terra di nessuno.
Chi non è con Lui con chi è?
Dobbiamo essere attenti a non costruire o vivere un falso cristianesimo perché ogni cosa riguarda la salvezza delle nostre anime che non è tanto semplice da raggiungere, tenuto conto di dove siamo.
Ti auguro una sereno riposo e chiedo al Signore di benedirti, proteggerti, custodirti e darti Pace, gioia e serenità.
Certo il discernimento è una cosa buona, io mi limito anche perchè non conoscendo bene la sacra scrittura non posso giudicare. Concorderai con me che c’è tanta gente che parla pur essendo consapevole dei propri limiti. Ti auguro una buona giornata, e ti porto nelle mie preghiere.
P.S. mi hai incuriosito, se vuoi puoi dirmi in privato come mai hai una certa esperienza di esorcismi?