Essere umili per avvicinarsi a Dio

Essere umili per avvicinarsi a Dio
Essere umili per avvicinarsi a Dio

Eh, già mi sembra di sentire qualcuno…. “uffa, ma che pizza co’ st’umiltà!! qua se appena appena molli la presa ti mangiano vivo e questa parla di umiltà! ma per favore!….” ecc. ecc.

Beh, non posso darvi torto. Di questi tempi essere umili equivale ad essere umiliati, quindi… non è un buon consiglio.
Eppure… c’è un “ma” in tutto questo.

Tanto per cominciare, il vero significato di umiltà non è esattamente quello che la morale corrente fornisce. Infatti, per la nostra società occidentale (leggi= società dei consumi, dell’ “arrivo prima io e gli altri zitti”, del “ma lei non sa chi sono io!“) essere umili equivale a, come direbbe mio padre, “farsi pecora”. Quand’ero piccola, mio papà mi ripeteva spesso: “chi pecora si fà il lupo se la mangia” intendendo dirmi, con questo, che il mio essere mite e non reattiva a certe aggressioni – che mi toccava di subire dalle compagne – faceva di me un bersaglio fin troppo facile e mi faceva soffrire inutilmente.

In un qualche modo questo è vero: è inevitabile che una persona mite ed umile venga aggredita con più facilità di una persona più dura e affermativa. Tutto però dipende da cosa vogliamo veramente noi dal mondo che ci circonda. Sarà, ma io una vaga idea di cosa la maggior parte delle persone voglia dal mondo me la sono fatta. Secondo me vuole essere lasciata in pace.

E qui si aggiunge un altro significato, quello della parola “pace“. Quando Gesù dice “la Pace sia con voi” (scrivo Pace con la P maiuscola apposta) intende parlare di una Pace che non si conquista con la forza o con uno sforzo di volontà (anche se un po’ di buona volontà bisogna mettercela) ma della Pace che ci viene direttamente da Dio. Molti penseranno alla Pace Eterna e magari staranno facendo scongiuri contro i cattivi pensieri! Permettetemi di ridere. Non c’è nulla che dia più Vita della Pace che il Signore porta a coloro che a Lui si rivolgono.

Pace e Umiltà sono due valori assolutamente legati l’uno all’altra, anche se potrà sembrare difficile – inizialmente – trovare una connessione.

Come titola questo intervento, essere umili ci avvicina a Dio perché chi è umile e lo è sempre (e soprattutto non fa finta di esserlo) ha raggiunto la “pace del cuore” che è condizione essenziale per vivere in letizia. Senza la “pace del cuore” non può esserci gioia persistente, perché qualsiasi momento di gioia viene funestato da altrettanti momenti di tristezza o di rabbia o di rancore.

Quante volte capita di provare grande gioia per un avvenimento che ci rende felici e nel contempo provare disagio per il timore di perdere quella gioia che proviamo? Scommetto che se ognuno di noi analizza in profondità tutti i propri momenti di gioia si rende conto che non sono mai veramente felici del tutto. C’è sempre qualcosa che turba la serenità.

Quando raggiungiamo la “pace del cuore” raggiungiamo – in qualche modo – la imperturbabilità, che non significa “indifferenza” o “distanza” dal mondo sensibile (il mondo circostante fatto di persone, di cose, di eventi, di affetti): quello è il tipo di imperturbabilità che il Cristianesimo non contempla. Si può vivere nella “pace del cuore” pur provando ogni sorta di sofferenza, tristezza ed umiliazione. Questa è la grande Grazia che il Signore Gesù promette alle Sue Creature, a coloro “i cui capelli sono tutti contati”, a coloro che odono la Sua Voce e Le rispondono.

Raggiungere la “pace del cuore” significa comprendere che tutto è Grazia, che tutto dipende dalla Misericordia di Nostro Signore senza la quale non ci sarebbe un solo momento di gioia, per il motivo semplicissimo che è Lui la Fonte della Gioia.

L’umiltà, quindi, non come sentimento svalutativo dell’Essere ma come condizione essenziale per avvicinarsi al Signore, per comprendere veramente il Vangelo. Non possiamo pensare di comprendere il Vangelo se non ci facciamo piccoli al cospetto di Dio. Non dobbiamo però svalutarci: purtroppo, una certa frangia di Cattolici sta lanciando messaggi contraddittori in questo senso. Essere umili non significa annullarsi, farsi cenere per compiacere qualcun altro. Essere umili significa – per un Cristiano – avere sempre presente che siamo Creature di Dio, che Lui ci ama perché siamo i Suoi figli e che non dobbiamo dimenticare di essere tutti fratelli e quindi che dobbiamo bandire assolutamente atteggiamenti di prevaricazione o di disprezzo verso altre creature, soprattutto se diverse da noi.

Per ripetere le parole di Papa Francesco, non è credibile un Cristiano che si comporti come un arrampicatore sociale o come un manager rampante nell’ambito del suo impegno parrocchiale perché tutto ciò che fa non lo fa per la propria gloria (vanagloria) ma per la Gloria di Dio, perché la Chiesa possa continuare il suo cammino di Fede ed essere “lumen gentium” in un mondo che è sempre più oscuro. E’ la nostra più grande responsabilità.

Lettera di S. Paolo ai Romani (12, 3-8)

Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi: chi ha il dono della profezia la eserciti secondo ciò che detta la fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi insegna si dedichi all’insegnamento; chi esorta si dedichi all’esortazione. Chi dona, lo faccia con semplicità; chi presiede, presieda con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

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Informazioni su Maria Cristina Pezzuti 38 Articoli
All'alba dei trent'anni mi accorsi che la mia vita era un abisso di nullità... ho chiesto aiuto a Gesù e da quel giorno la mia vita è cambiata, lentamente ma progressivamente ho compreso il valore dei Sacramenti, della preghiera e della testimonianza. Soprattutto ho compreso quanto sia importante testimoniare la propria Fede affinchè altri possano sentirsi meno soli.