
Fonte dell’articolo mauroleonardi.it
Mauro Leonardi probabilmente scrive quello che finora è il suo libro migliore.
Si tratta di una raccolta di utili suggerimenti non per applicare gli insegnamenti di Gesù alla vita di lavoro come qualcosa di giustapposto bensì per far sì che il Vangelo entri nella profondità dell’operare dell’uomo come il lievito nella massa. Non c’è lavoro veramente umano se non quello che riflette la maniera di lavorare di Gesù nella bottega di Giuseppe. “Cento volte tanto” non è un libro di marketing e non è un libro di teologia applicata al lavoro ma molto di più. Secondo questa visione la fede in Gesù Cristo non si pone sopra la realtà del lavoro (quasi come per voler influenzare cristianamente le attività lavorative) ma entrando nella profondità del cuore di ciascun uomo che lavora cambierà cristianamente tutte le sue attività.
L’uomo nobilita se stesso e gli altri solo lavorando e, come scriveva Dietrich Bonhoefer, “Non ci interessa un divino che non faccia fiorire l’umano”. Solo così il lavoro potrà “rinnovare la faccia della terra”, solo così si potrà parlare efficacemente di santificazione del lavoro
Si tratta di una raccolta di utili suggerimenti non per applicare gli insegnamenti di Gesù alla vita di lavoro come qualcosa di giustapposto bensì per far sì che il Vangelo entri nella profondità dell’operare dell’uomo come il lievito nella massa. Non c’è lavoro veramente umano se non quello che riflette la maniera di lavorare di Gesù nella bottega di Giuseppe. “Cento volte tanto” non è un libro di marketing e non è un libro di teologia applicata al lavoro ma molto di più. Secondo questa visione la fede in Gesù Cristo non si pone sopra la realtà del lavoro (quasi come per voler influenzare cristianamente le attività lavorative) ma entrando nella profondità del cuore di ciascun uomo che lavora cambierà cristianamente tutte le sue attività.
L’uomo nobilita se stesso e gli altri solo lavorando e, come scriveva Dietrich Bonhoefer, “Non ci interessa un divino che non faccia fiorire l’umano”. Solo così il lavoro potrà “rinnovare la faccia della terra”, solo così si potrà parlare efficacemente di santificazione del lavoro
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