Fonte dell’articolo Amici Domenicani – Autore Padre Angelo Bellon op.
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Quesito
Buongiorno Padre Angelo!
Innanzi tutto grazie infinite per il suo operato che dona luce a tante anime!
La mia domanda è questa: se un sacerdote scomunicato celebra la Santa Messa, è valida? Il mio pensiero è che sia valida in quanto sacerdote in eterno, ma illecita, ma desideravo avere una sua parola in merito.
La ringrazio! Le auguro un santo Avvento ricco di grazia!
Dio la benedica!
Sr
Risposta del sacerdote
Carissima suor…,
1. Un sacerdote scomunicato celebra validamente perché il potere che ha ottenuto con l’ordinazione sacerdotale nessuno glielo può togliere. Gli rimane in eterno.
Celebra però illecitamente, e cioè compiendo un peccato mortale.
2 Ecco in proposito la dottrina insegnata da San Tommaso d’Aquino:
“Alcuni hanno asserito che gli eretici, gli scismatici e gli scomunicati, essendo fuori della Chiesa, non sono in grado di consacrare il sacramento eucaristico.
Ma in ciò s’ingannano. Perché, come osserva Sant’Agostino, “altro è non avere una cosa, altro è averla abusivamente”, così pure “altro è non dare e altro è dare malamente”.
Coloro, dunque, che facendo parte della Chiesa ricevettero il potere di consacrare l’Eucarestia con l’ordinazione sacerdotale, ne hanno validamente la facoltà, ma non la esercitano lecitamente, se in seguito si sono separati dalla Chiesa con l’eresia, lo scisma, o la scomunica. Coloro invece che vengono ordinati in tale stato di separazione, né ricevono il potere sacerdotale lecitamente, né lecitamente lo esercitano.
Che però gli uni e gli altri lo possiedano validamente risulta dal fatto, notato anche da Sant’Agostino, che quando ritornano all’unità della Chiesa, non sono di nuovo ordinati, ma vengono accolti nell’ordine che hanno.
E poiché la consacrazione dell’Eucarestia è un atto connesso col potere di ordine, coloro che sono separati dalla Chiesa per eresia, scisma, o scomunica, possono validamente consacrare l’Eucarestia, la quale da essi consacrata, contiene il vero corpo e sangue di Cristo; però non consacrano lecitamente, ma commettono peccato. Quindi non ricevono il frutto del sacrificio, che è il sacrificio spirituale” (Somma teologica, III, 82, 7).
3. San Tommaso osserva che nella celebrazione della Messa il sacerdote nelle varie preghiere parla in nome della Chiesa cui è unito.
Ma quando proferisce le parole della consacrazione parla in persona Christi, di cui fa le veci per il potere dell’ordine sacro.
“Pertanto il sacerdote, separato dall’unità della Chiesa con la scomunica, non avendo perduto il potere di ordine, consacra validamente il corpo e il sangue di Cristo: essendo però separato dall’unità della Chiesa, le sue preghiere non hanno efficacia” (Ib., ad 3).
4. Quest’ultima affermazione è di particolare gravità per coloro che partecipano alla Messa celebrata da sacerdoti di cui sanno che sono scomunicati e, peggio ancora, ridotti allo stato laicale: sebbene la consacrazione sia valida, tuttavia tutte le altre preghiere, compresa la benedizione, non hanno efficacia.
Ti auguro un fruttuoso avvento, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo