Fonte dell’articolo mauroleonardi.it
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque».
Il dubbio è fondamentale
Il dubbio fa crescere la fede
Io sono qui, sola.
Tu vuoi che io lo sperimenti
Tu sei assente, o comunque non ti vedo,sei rimasto solo, sul monte, a pregare..
Mi hai mandato sul lago, di notte, in barca, con i fratelli, con gli altri, soli, a remare, – e nessuno ti vede – a compiere la traversata impossibile che ci ha ordinato di fare.
E ci sta: è quella situazione tipica dell’incertezza, dell’angoscia, della paura, dell’esser travolti, dell’andare a fondo, il cielo è buio, non si vede niente.
E Tu non vieni. Passa tutta la notte.
La notte devo passarla.
Poi arrivi e ti mostri
E se oso fidarmi di Te
Se ascolto ciò che mi dici
Riesco come Pietro a camminare sulle acque ,
Riesco a fare come fai Tu
Ad amare come ami Tu
…finché ti guardo, finché mi nutro di Te
Quando non ho più lo sguardo rivolto a Te affondo
Signore salvami!
E allora mi prendi la mano e insieme sulla barca possiamo compiere la traversata.